Allarme vaccinazioni bambini. In Abruzzo calo record

Abruzzo, Marche, Val D’Aosta e Puglia sono le regioni dove i genitori sottraggono maggiormente i figli alle vaccinazioni.
Sotto la copertura del 95% , come dichiara l’Istituto superiore di Sanità, si perde la cosiddetta immunità di gregge: la massa vaccinata fa da barriera a queste malattie a qualcuno che scappa, ma se si creano crepe nel muro dell’immunizzazione, i casi iniziano a moltiplicarsi, fra le persone non vaccinate.
Siamo sotto il 95% per polio, tetano, difterite, epatite B e pertosse, tranne quest’ultima le altre sono obbligatorie.
Si scende all’86,6% per il morbillo, parotite e rosolia, il trivalente: copertura vaccinale assolutamente raccomandata.
L’allarme è scattato. Si è in piena zona rossa per molte delle vaccinazioni, anche quelle obbligatorie:
-antidifterica
-antitetanica
-antipoliomielitica
-antiepatite virale B
Figuriamoci per il resto delle vaccinazioni, quelle raccomandate, che spesso non vengono prese in considerazione:
-morbillo
-parotite
-rosolia
-Haemophilus influenzae b (Hib)
-pneumococco
-meningococco C
La conseguenza è che malattie prima scomparse hanno fatto ritorno. Il problema si fa particolarmente delicato quando si entra nell’ambito scolastico, dove un bambino non vaccinato può diventare un pericolo per i suoi compagni. Proprio per questa ragione è stata lanciata su change.org la petizione “Vaccinazioni obbligatorie nelle comunità scolastiche”, indirizzata al ministro alla Sanità Beatrice Lorenzin: la raccolta firme, a cui ha dato il via la mamma di una bambina di Cesena, ha già ottenuto 18.500 adesioni e ha incontrato il beneplacito del ministro.