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Liris su referendum Gran Sasso: il comune boicotta la partecipazione popolare

21 ottobre 2015 | 17:16
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Liris su referendum Gran Sasso: il comune boicotta la partecipazione popolare

«Il Comune dell’Aquila boicotta la partecipazione popolare: abbiamo a che fare con azioni ed omissioni amministrative che stanno privando i cittadini aquilani del sacrosanto diritto di espressione sui quesiti referendari relativi al Parco e ai vincoli esistenti. – afferma il capogruppo di Forza Italia del Comune dell’Aquila Guido Liris

Da due mesi il comitato referendario ha presentato l’istanza per l’ammissibilità dei quesiti: ad oggi è tutto fermo, l’Amministrazione Comunale è in religioso e colpevole silenzio. Infatti, ricordo che il “regolamento comunale sulla partecipazione” – delibera consiglio comunale n.13 del gennaio 2012 – stabilisce in 10 giorni dalla presentazione dei quesiti il limite temporale perchè ne venga definita l’ammissibilità; so che il comitato referendario ha già più volte interloquito con il Comune al fine di verificare lo stato dell’arte e sollecitare le procedure per la formazione del Comitato dei Garanti (atto indispensabile per procedere alla raccolta di firme sui quesiti referendari in questione). Non è dato sapere qual è la verità, i cittadini aquilani non meritano neanche una risposta in merito. E’ di tutta evidenza il fatto che il Comune eviti scrupolosamente di prendere posizione e ostacoli in questo modo la possibilità della popolazione aquilana di esprimere le proprie idee e perplessità su un sistema ambientale essenzialmente vincolistico.

E non è tutto. E’ attuale il deposito alla Camera dei Deputati dell’interrogazione da parte dell’onorevole Brignone, eletta nelle liste del Partito Democratico, che lancia a livello nazionale l’allarme su una prossima devastante cementificazione del Parco Gran Sasso: mi chiedo se sia “normale” che una parlamentare di Senigallia, quale primo atto del suo mandato, attacchi una delle pochissime possibilità di sviluppo turistico del territorio aquilano. Non credo alle coincidenze!

Alla luce di tutto questo si conferma come la vexata questio non sia la sostituzione dell’impianto “Fontari”: il vero obiettivo degli integralisti ambientalisti è non consentire la realizzazione del Piano Speciale Territoriale del Gran Sasso, unica possibilità di sviluppo dell’area. L’amministrazione comunale, in tutto ciò, è complice, vuole disincentivare la partecipazione e la democrazia popolare, vuole anestetizzare la volontà di chi non si rassegna alla morte del Gran Sasso e dell’Aquila.

Chiedo che il Comune dia immediatamente una risposta; i ritardi (voluti?) stanno comportando lo slittamento della possibilità di espressione popolare dalla primavera all’autunno 2016.

Fino a quando si vorrà portare avanti questa messa in scena?»