‘Gli strani pizzini vocali di Tancredi’

di Giosafat Capulli*
Parlo… non parlo. Parlo… non parlo. Dire e non dire è pratica spesso comune a tutti coloro che messi alle strette, cercano di inquinare le acque del sapere e dei fatti. Un po’, costoro, cercano di creare l’effetto calunnia che… come un venticello… produce un effetto devastante a breve, mischia tutto e allontana da ogni più banale verità. Sembra questa la linea difensiva scelta dall’ex vice sindaco e più volte assessore Pierluigi Tancredi il quale, nelle intercettazioni rese note, parla e minaccia: «Se parlo cade la giunta Cialente….. Se parlo distruggo Pietrucci… Se parlo distruggo questo e quello». E immancabilmente cita la stampa come sua “Grande Nemica”, in questo incoraggiato al telefono dal figliolo giornalista. Che dire da giornalista e da cittadino? Da giornalista dico che il modo di dire e non dire è semplicemente un non dire, o è un avvertimento-pizzino-vocale alla classe politica o a personaggi collegati alla stessa. Praticamente un modo culturalmente vicono all’avvertimento che in tanti film di mafia abbiamo sentito da personaggi attori. Da cittadino dico a Pierluigi Tancredi che nelle questioni che lo riguardano tutto il denaro che scorreva sui piatti delle transazioni era roba pubblica, soldi di tutti noi. E allora il mio personale suggerimento è questo: «Se hai da dire dillo con chiarezza e vuota il sacco… Se ci stai provando lascia perdere che l’anello al naso non lo abbiamo». Personalemtne spero che parli, anche perché mentre chi scrive durante e dopo il terremoto ha ospitato gratuitamente famiglie intere e anche associazioni nelle proprie abitazioni e non ha aderito ai contributi previsti per le case A, altri non solo hanno fatto la cresta sugli affitti concordati, ma hanno addirittura brigato per rubare pure quelli della ricostruzione pesante, chiedendo mazzette a destra e a manca per favorire l’inserimento di gente di malaffare nel grande forziere della ricostruzione della Città. La parola o il silenzio ora lo lascio a Tancredi.
*giornalista