‘Rispondere a una petizione è un dovere per un Teatro Pubblico’. L’intervista a Daniele Milani

27 ottobre 2015 | 12:43
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‘Rispondere a una petizione è un dovere per un Teatro Pubblico’. L’intervista a Daniele Milani

«Non importa chi sarà il nuovo presidente del TSA ma quale sarà il suo programma e come intende realizzarlo».

Comincia così la lunga intervista de Il Capoluogo.it a Daniele Milani che nelle scorse settimane ha lanciato una petizione per fare chiarezza sulla nomina di Nathalie Dompé a Presidente dello Stabile Abruzzese. Ad oggi sono 227 i firmatari su change.org.

Chi è Daniele Milani?

E’ docente di Drammaturgia, precario (ci tiene a sottolinearlo) presso la Scuola di Teatro Paolo Grassi a Milano.

E’ attore, regista e autore. Diplomato alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi.

Ha scritto, diretto e interpretato spettacoli per il Teatro Stabile d’Abruzzo e per il Teatro Stabile d’Innovazione L’Uovo.

Nel 2004 ha fondato la Compagnia Teatrale A Bocca Aperta, centro di ricerca per il teatro-azienda,

con la quale ha progettato e realizzato interventi per varie aziende del panorama nazionale.

In queste  settimane è impegnato in una «battaglia culturale» – così la definisce. «Non voglio attaccare le persone, ma voglio invitare tramite questa petizione, il teatro, quale ente pubblico, ad essere trasparente.»

«Perché il teatro non risponde ai cittadini? Questo silenzio è un atto di arroganza, uno sgarbo istituzionale gravissimo».

Milani va dritto per la sua strada, non si ferma alla petizione. Anticipa che dopo il silenzio del teatro, seguito da quello della Regione Abruzzo, scriverà all’assessore alla cultura del Comune dell’aquila, Betty Leone.

«Sono consapevole che il comune è responsabile dello Stabile fino a un certo punto, ma intendo procedere affinché si facciano pressioni che portino chiarezza sulla nomina. L’ultimo passo sarà informare anche il ministero.»

«Ad oggi posso fare solo supposizioni su questo silenzio da parte del TSA: 227 persone che firmano una petizione forse rappresentano per l’ente solo dei moscerini che fanno poco rumore. Quindi il far finta di niente è la strada più semplice .»

Milani risponde con questa ipotesi al silenzio del TSA. «Eppure – continua- il teatro se avesse argomenti riscontrabili potrebbe polverizzarmi.»

Sull’apertura a enti privati da parte del teatro Milani dice la sua:

«Attrarre capitali delle aziende dentro un teatro è un percorso complicato: un imprenditore prima dovrebbe dire cosa fare e poi prendere la presidenza. E’ questo quello che contesto maggiormente nell’operato del TSA. Cosa farà Nathalie Dompè? La manager? O si occuperà di portare capitali? Sono due ruoli ben diversi.»

«E’ questa l’ambiguità. Insieme al fatto che se un’ azienda arriva e porta soldi bisogna capire cosa farne. Non dimentichiamo che la passata presidenza è stata disastrosa per lo Stabile. Anche Rainaldi ( ex presidente del TSA, dimessosi lo scorso mese) è un imprenditore. Il progetto, i tempi di realizzazione, il capitale investito sono fondamentali.  Questa è la mia battaglia.»

Il silenzio del TSA, che il 31 ottobre inaugurerà la nuova stagione, è accompagnato da quello di Nathalie Dompè che ancora non ha accettato ufficialmente la nomina.