Carlo Vittori si racconta a L’Aquila

Il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi dell’Aquila diventa luogo di incontro per tutti gli amanti della storia dello sport: studenti e personaggi dell’ambiente si sono riuniti per ascoltare le parole di un uomo definito “patrimonio dello sport italiano”.
Il professor Carlo Vittori, che ha vissuto nello sport e per lo sport, non può non essere collegato alla figura di Pietro Mennea: fu proprio lui, infatti, uno degli atleti seguiti dall’illustre allenatore, caratterizzato da passione, entusiasmo, sentimento e voglia di fare.
Non solo un allenatore, ma un uomo di sport che proprio all’attività fisica ha dedicato tutta la propria vita: un atleta che ha partecipato alle Olimpiadi di Helsinki e che ha fatto parte della nazionale per otto volte, divenuto campione italiano di atletica leggera nelle stagioni 1952 e 1953 nella specialità dei 100 metri piani. Un atleta, un uomo che ha rappresentato un esempio per tutti coloro che vogliono avvicinarsi a questo mondo, non solo dell’atletica, ma dello sport in generale.
Tante testimonianze riportate da coloro che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui, come Pietro Andolfi e Armando De Vincentis, e tanti aneddotti raccontati dallo stesso Vittori con dei simpatici interventi: un Vittori definito come Socrate, per la sua capacità di far tirare fuori ai giovani i propri pensieri e la propria tenacia. Perché la parola ‘educare’, come ha spiegato lui stesso, “viene dal latino ‘ex ducere’, che significa ‘tirare fuori’, non ‘mettere dentro'”.
Da qui la sua grande capacità di trasmettere e di insegnare ai giovani, formando la loro personalità: un insegnamento che ancora adesso resta attuale. Tutto questo all’interno del suo libro, «Nervi e Cuore Saldi», in cui Vittori racconta la sua esperienza personale, dapprima come atleta, poi come allenatore. Cinque grandi filoni seguiti dall’autore: i fondamenti dell’allenamento sportivo giovanile, la teoria dell’allenamento, la tecnica e la forza muscolare, la scuola europea della velocità e le esperienze italiane.
Grande interesse da parte del pubblico, composto per lo più dagli studenti della Facoltà di Scienze Motorie: molte le domande poste al professore riguardo all’attività svolta in questi anni e all’atletica più in particolare. Ed infine, una delle frasi più utilizzate da Vittori nel corso della sua vita, ripetuta in questa occasione per tutti i giovani che si stanno avvicinando a questo mondo e a questo lavoro: «Non affrontiamo i problemi facili, affrontiamo quelli difficili».