«1.400 insegnanti abruzzesi dicono addio al precariato»

«Grazie a ‘La buona scuola’, 1.400 insegnanti abruzzesi dicono addio all’infinita e travagliata esperienza del precariato e lo fanno nel migliore dei modi, con un’assunzione a tempo indeterminato». Matteo Bonfante, responsabile scuola Pd Abruzzo, commenta così i dati circolati ieri in merito alle nuove assunzioni nel settore scolastico.
«Si chiude una fase che per anni ha visto lo svilimento della scuola e dei suoi protagonisti – continua Bonfante – Si cambia impostazione: grazie all’immissione in ruolo di tanti docenti sarà finalmente possibile creare un’adeguata e completa offerta formativa. Ancora una volta il governo e il Pd si mostrano in prima linea nella battaglia al precariato. Non si tratta solo di numeri, da adesso migliaia di persone che potranno vivere con maggiore serenità. Questo, più che un merito della politica, è il giusto riconoscimento nei confronti degli insegnanti».
«Il Partito Democratico ha dichiarato guerra al precariato e, attraverso le riforme messe in campo, sta vincendo questa battaglia. Non stiamo parlando di una battaglia politica, ma parliamo di una battaglia generazionale e sociale», afferma Marco Rapino, segretario regionale del Pd. «Oggi le polemiche stanno a zero, quello che conta sono i risultati e non parliamo solo di risultati numerici, nonostante 1.400 sia un numero notevole, parliamo di aver restituito la giusta dignità e il ruolo legittimo a quel luogo che ha formato le donne e gli uomini di oggi e che formerà le donne e gli uomini di domani».
«Anche in Abruzzo arriva ‘La Buona Scuola’ e già 1400 insegnanti ricevono la proposta di nomina del Ministero per la Fase C», sottolinea la senatrice aquilana Stefania Pezzopane. «Sono felicissima per loro e per tutti gli altri, quasi 50 mila in tutta Italia, che vedono realizzare un sogno che sembrava impossibile. E sono soddisfatta per l’esito di questa riforma del governo Renzi – aggiunge la senatrice – che sta dando immediatamente i suoi concreti frutti. Tutto si può migliorare, ma insegnanti non più precari sono proprio una gran cosa. Questa è la volta buona».