Premio Fondazione Carispaq all’Aptdh. Gabrielli a L’Aquila




Il prefetto Franco Gabrielli ha consegnato il Premio Fondazione Carispaq per la solidarietà 2015 all’Associazione per la promozione e la tutela dei diritti nell’Handicap dell’Aquila (Aptdh) nella manifestazione che si è tenuta ieri pomeriggio all’Auditorium del Castello.
La motivazione per il riconoscimento è stata:
“Per il concreto esempio di umana solidarietà, per il difficile lavoro sempre ispirato alla difesa dei diritti dei più deboli ed indifesi”.
Franco Gabrielli, che è stato Prefetto dell’Aquila nell’immediato post sisma e poi Capo della Protezione civile, ha accolto volentieri l’invito del presidente della Fondazione Marco Fanfani, per non far mancare la sua testimonianza circa un tema tanto delicato quanto importante, soprattutto nella fase difficile che sta affrontando la società aquilana.
Il Premio Fondazione Carispaq per la Solidarietà, al quale aderisce anche il Comune dell’Aquila, si pone l’obiettivo di «promuovere la cultura della solidarietà e dei valori del bene comune e nasce con lo scopo di dare ulteriore attenzione al mondo del volontariato, già settore di intervento per la Fondazione, riconoscendo il valore e l’impegno delle personalità, associazioni o istituzioni che si sono distinte per il loro lavoro quotidiano». Quest’anno è stata premiata un’associazione impegnata da oltre trent’anni nel difficile compito di inserimento nel mondo del lavoro, della scuola e della vita sociale dei diversamente abili. L’Aptdh dell’Aquila, infatti, è nata nel dicembre del 1983 per volontà dei genitori di ragazzi disabili che non trovavano risposte ed aiuti concreti dalle istituzioni. Oggi è ancora guidata da genitori di persone con diversa abilità, ma è diventata una realtà ben radicata sul territorio e punto di riferimento per tante famiglie. Con un vero e proprio centro diurno aperto dal lunedì al venerdì, l’Aptdh oggi svolge il suo lavoro ancora in un container, la sede storica è stata distrutta dal terremoto del 2009, sarebbe necessario per loro avere un luogo di vita e lavoro più adeguato alle loro esigenze.
«La seconda edizione del Premio Fondazione Carispaq per la Solidarietà è andata ad un’associazione del nostro territorio perchè ci rendiamo conto di quanto queste realtà abbiano concreto bisogno di aiuto e sostegno – ha dichiarato il presidente della Fondazione Carispaq Marco Fanfani – Esse rappresentano una delle parti migliori della società per l’impegno e il lavoro spesso duro che portano avanti ogni giorno. Un lavoro fondamentale per lo sviluppo di un territorio intero. Abbiamo istituito questo Premio – ha concluso Fanfani – anche per rispondere alla tanta solidarietà ed aiuto che la nostra città e il nostro territorio hanno ricevuto in questi anni post sisma. Al di là delle professionalità impiegate, abbiamo avuto un grande sostegno che è andato spesso oltre il ruolo professionale, adesso è giusto che si riconosca e si premi chi si è distinto in questo senso».
Emozionata e commossa la presidente dell’Aptdh dell’Aquila Anna Rita Felici che, nel ringraziare la Fondazione Carispaq, ha voluto ribadire come cose di questo genere siano un sprone per fare sempre di più e meglio. «E’ un grande onore per noi e per i nostri ragazzi ricevere un riconoscimento tanto prestigioso – ha detto – che ci aiuterà ad attivare nuovi progetti e servizi ma che ci riempie d’orgoglio perchè questo Premio è anche un riconoscimento ai genitori, ai volontari a tutti coloro che negli anni si sono impegnati per dare un futuro migliore a tante persone meno fortunate».
«L’AQUILA NON E’ SODOMA NE’ GOMORRA» – A margine dell’evento organizzato dalla Fondazione della Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila, Gabrielli ha commentato le ultime inchieste giudiziarie anticorruzione che hanno colpito il capoluogo abruzzese, riferite ai lavori del post sisma. «Io vengo da una città dove, all’esito di una devastante inchiesta giudiziaria, fino a qualche settimana fa sono stati scoperti funzionari e imprenditori con buste con dentro qualche migliaia di euro – ha detto – Questo ci deve dare il senso come queste cose purtroppo ci appartengono e che la guardia non va mai abbassata e che non va abbassata nel piccolo come nel grande». «La sottolineatura che vorrei fare – ha aggiunto – è nei confronti delle tante persone perbene che sono doppiamente vittime. A queste dobbiamo rivolgere la nostra considerazione, stigmatizzare le cose negative, non sottovalutarle non sottacerle perchè sarebbe un grave errore immaginare pur nella pochezza a volte del malaffare che le cose debbano essere assolutamente non tenute nella debita considerazione, però dando spazio anche al bene. Distruggere le tossine, distruggere tutto ciò che è cancerogeno, evitando però di danneggiare le tante cellule sane».
«L’Aquila non è Sodoma né Gomorra: le cose negative ci sono e ci saranno, ma per la verità non ci sono solo qui», ha aggiunto Gabrielli. «Lo spirito è forte, la carne è debole – ha sottolineato – ma guardiamo le cose positive, ogni volta che vengo all’Aquila ne trovo di nuove, e questo mi trasmette un sentimento molto positivo».
«Esiste un problema di legalità dove ci sono grandi interessi e grandi quantità di denaro – ha evidenziato Gabrielli – Ricordo quando fui accusato per aver sottolineato la positività delle cose emiliane rispetto alle cose aquilane, eppure vicende di malaffare sono avvenute anche con la ricostruzione dell’Emilia Romagna».