Arcigay: Manuela non ha mai ricevuto giustizia.

20 novembre 2015 | 19:02
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Arcigay: Manuela non ha mai ricevuto giustizia.

Manuela Di Cesare, la donna transessuale di Tornimparte uccisa ferocemente a Pescara nel 2007, non ha mai ricevuto giustizia e probabilmente mai ne riceverà. Non attraverso le vie “ordinarie” almeno, visto che il suo caso è stato archiviato tempo fa, senza uno o più colpevoli.

La gente l’ha uccisa per la seconda volta, perché di questo caso non se ne è mai parlato, nonostante un omicidio “generalmente” desti molto l’attenzione dell’opinione pubblica, del chiacchiericcio, soprattutto in realtà come queste.

ARCIGAY

La politica non si è mai interessata realmente al caso e i vari soggetti che di volta in volta ci hanno promesso di fare qualcosa (come avvenuto alle elezioni regionali), non hanno mai portato a termine neppure la nostra richiesta di interrogazione consiliare (stessa sorte poi è stata riservata all’adesione alla “Rete RE.A.DY.”, di cui le sorti in Regione ci sono ignote). L’Assessorato alle Pari Opportunità sui temi della transfobia e dell’omofobia poi, è all’anno zero. Iniziamo a credere che si occupino di altro. Da queste parti non abbiamo mai avuto politici illuminati su certi temi e quella delega è sempre troppo sottovalutata.

Per rendere giustizia a Manuela possiamo solo ricordare quanto le è accaduto e fare in modo che non ci siano altre donne che subiscano la sua stessa sorte. Per questo l’Univaq dovrebbe affrettarsi a rendere nota la procedura per il doppio libretto per le persone transessuali (che è stato già approvato in Senato Accademico grazie agli sforzi dell’ UDU): come per i registri comunali delle unioni civili, si tratta di strumenti utili, fosse anche solo da un punto di vista morale, laddove il legislatore latita. Creare un ambiente “protetto” attorno ad una persona transessuale, fa sì che questa possa condurre una vita normale e serena anche proseguendo gli studi e che non debba scegliere obbligatoriamente la prostituzione per sopravvivere; si tratta di offrire un’alternativa che al momento non c’è.

Anche quest’anno, per il TDOR (o Giornata in ricordo delle vittime di transfobia), il 20 Novembre, abbiamo posato un fiore sulla tomba di Manuela. Il nostro circolo ha il dovere di ricordarla e di farla ricordare. Mercoledì prossimo, invece apriremo un dibattito sul tema della transfobia sulla scia del film “Boys don’t cry”, a Casematte.