Voci dal Libano: assalto ai nostri caschi blu

Una pattuglia di ‘caschi blu’ italiani dell’Unifil, nel sud del Libano, ha subito un agguato di uomini armati, ma nessuno è rimasto ferito. L’episodio è avvenuto martedì. Non vi sono elementi che facciano pensare ad una responsabilità dell’Isis.
Nei giorni precedenti il massacro di Parigi, l’Isis aveva colpito il Libano con un attentato a Beirut causando 41 morti e oltre duecento feriti.
La dinamica dell’assalto
L’agguato è avvenuto nei pressi di Naqura, vicino al confine con Israele, dove ha sede il comando della missione, che conta circa 10.000 caschi blu, di cui oltre 1.000 italiani. Un gruppo di uomini ha bloccato un blindato su cui si trovavano tre militari italiani e ha minacciato di sparare sui caschi blu. Il soldato italiano che si trovava alla mitragliatrice sulla torretta ha sparato in aria per far arrestare gli uomini. Ma inutilmente. I caschi blu si sono rinchiusi nel blindato. Non ci sono stati feriti.
L’area in cui è avvenuto l’episodio vede una forte presenza di miliziani sciiti di Hezbollah, che controllano il territorio rendendo quindi molto difficile un’infiltrazione di terroristi sunniti dell’Isis o di Al Qaida.