Ponte della Mausonia, lo scippo di Cialente

di Roberta Galeotti
È stata presentata ieri dal sindaco Massimo Cialente la bretella di collegamento tra Porta Napoli e la Mausonia. Un viadotto che sarebbe in via di elaborazione dai tecnici dell’Anas, ha spiegato ieri il sindaco.
Un progetto presentato in verità a Cialente nel 2013 da due giovani ingegneri aquilani che sono stati scippati dell’idea e del progetto, senza la benché minima considerazione.
Antonio Manna e Paolo Masciocchi hanno contattato la redazione del Capoluogo per raccontare la verità su questa strana vicenda, li abbiamo incontrati nel loro ufficio in mezzo ai progetti, alle carte e alla grande delusione.
Correva l’anno 2013 quando nel traffico del post sisma, prima del ‘riordino’ della viabilità e prima delle 99 rotatorie, i due giovani ingegneri aquilani bloccati nel traffico della Mausonia ebbero questa geniale illuminazione.
«Uscendo dalla galleria della Mausonia, provenendo da via Saragat – spiegano al Capoluogo Antonio Manna e Paolo Masciocchi dello studio APM Engineering – eravamo bloccati nel traffico congestionato, quando guardando verso il centro città scorgemmo Porta Napoli. Il guizzo d’ingegno fu immediato e come per telepatia immaginammo un grande ponte che collegasse Porta Napoli alla variante della Mausonia».
I due giovani ingegneri raccontano entusiasti come concretizzarono l’idea in un progetto, di cui alleghiamo alcune foto al presente articolo, e cercarono un partner di livello nazionale per darvi spessore. «Trovammo un contatto con la società Integra – aggiungono i due ingegneri – che, tra gli altri, ha vinto l’appalto del Ponte della Libertà a Pescara, per circa 4 milioni e mezzo di euro di lavori».

«L’elaborazione del progetto fu una volata di entusiasmo ed un moltiplicarsi di idee. Zero impatto ambientale, due pilonate e si scavalca tutto… Il fiume, la ferrovia il traffico di via XX settembre e del viale della stazione».
In un paio di giorni la proposta progettuale fu concretizzata tanto che il 25/3/2013 fu protocollata e sottoposta all’attenzione del sindaco Cialente e dell’allora vice sindaco Roberto Riga.
«Il riscontro fu entusiastico – continuano i due ingegneri nel loro racconto, quasi increduli per quanto accaduto -. Avevamo immaginato un grande viadotto di circa 350 metri che, tagliando la Valle dell’Aterno, avrebbe collegato i due settori della città a circa 40 metri sul livello del fiume. Un elegante ponte strallato, di grande pregio architettonico, illuminato e completo di due piste ciclo pedonali alle due estremità, che avrebbe potuto diventare un simbolo della rinascita aquilana’.
Molti incontri si sono susseguiti con i vari incaricati del primo cittadino che, nei mesi a seguire, ha rassicurato i professionisti che il progetto avrebbe avuto un seguito.

La proposta progettuale fu sottoposta anche all’allora candidato alla Presidenza della Regione, Luciano D’Alfonso, che non diede seguito all’incontro.
«Nell’ultimo anno, tante chiacchiere – commentano disillusi Manna e Masciocchi -, c’era sempre un problema da risolvere più importante del nostro progetto. Non ultimo Mattarella, dopo la cui visita, ci hanno assicurato dal Comune, avremmo portato avanti il progetto. Ieri, poi, abbiamo letto sulla stampa locale della grande bretella della Mausonia. Increduli abbiamo riscontrato nelle parole del sindaco Cialente le stesse usate nella nostra relazione. Uno scippo vergognoso, oltre al fatto che hanno presentato un normale viadotto convenzionale, come quello appena realizzato a Bazzano».
I due giovani ingegneri aquilani Antonio Manna e Paolo Masciocchi hanno realizzato diversi lavori importanti in regione, tra cui il percorso di riqualificazione urbana da Paganica alla Madonna d’Appari, accessibile anche ai disabili, e nella Marsica la Marruviana, cioè la strada che collega Avezzano a san Benedetto dei Marsi.
Il progetto presentato al sindaco Cialente è molto articolato e ben sviluppato nel tessuto urbano della città. I due professionisti proponevano all’amministrazione dell’Aquila di poter sviluppare il progetto preliminare sotto soglia, in affidamento diretto, affinché poi la giunta deliberasse l’approvazione del preliminare e avviasse l’iter del rilascio dei pareri e dei nulla osta, per poi avviare la procedura di appalto integrato, a cui avrebbero risposto i migliori archi star, che come Calatrava o Majowieck hanno realizzato viadotti stupendi in grandi città italiane.