‘L’Aquila del futuro’, progetti e partecipazione attiva

Una giornata intensa quella di oggi con “L’Aquila del futuro. Progetti per la cultura, la scienza, la società”. Il primo appuntamento del forum organizzato dal Gran Sasso Science Institute (GSSI), scuola internazionale di dottorato e un centro di ricerca e formazione superiore.
Sono stati presentati e discussi alcuni dei progetti individuati per lo sviluppo della città. Una città che cambia e che va ridisegnata tenendo conto della partecipazione attiva dei cittadini.
Un esempio sarà “Italia Sveglia” che nasce dall’alleanza tra ActionAid, Cittadinanzattiva e Slow Food in programmadal 7 al 10 luglio del prossimo anno. Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid Italia, ha sottolineato nel suo intervento la volontà di «trasformare L’Aquila nel palcoscenico di un dibattito collettivo sul tema della partecipazione civica alla vita pubblica. Il ‘Festival della Partecipazione’ sarà un laboratorio, una fabbrica di idee per la politica sui piccoli e grandi temi della cittadinanza. Idee forgiate in prima persona dagli attivisti e che sono già patrimonio di un’elaborazione collettiva, come quelle emerse nei lavori del terzo forum del GSSI».

Tra i relatori Fabrizio Barca, economista già Ministro per la Coesione Territoriale intervenuto anche nella tavola rotonda “Il futuro dell’Aquila nel futuro dell’Abruzzo e dell’Italia” Massimo Cialente, sindaco dell’Aquila e Giovanni Lolli, assessore della regione Abruzzo.
Barca fa il punto sulla ricostruzione del centro storico: «229 cantieri attivi e 2 mila operai a lavoro. Il paese sta investendo 35 milioni di euro al mese sulla ricostruzione».
Il primo cittadino si dice molto soddisfatto di questo primo appuntamento perché «si tratta di incontri costruttivi che fanno bene alla città».
Più di cento gli studenti del GSSI presenti nell’auditorium. Alcuni dottorandi del corso Urban studies hanno presentato ricerche sulla città. Si è parlato di pianificazione strategica in una città che è cambiata dopo il sisma dal punto di vista strutturale con la delocalizzazione dei progetti case, ma anche dal punto di vista sociale ed economico