Ombrina, emendamento blocca trivellazioni

14 dicembre 2015 | 09:16
Share0
Ombrina, emendamento blocca trivellazioni

È stato presentato ieri un emendamento del Governo in cui viene ripristinato il divieto delle attività estrattive entro il limite di 12 miglia dalla costa; la sua approvazione determina l’immediato stop a progetti come “Ombrina Mare”, “Elsa” e ad altri ricompresi entro detti limiti e non ancora definitivamente autorizzati. Questo l’importante colpo messo a segno da associazioni e personaggi della politica che combattono contro la petrolizzazione dell’Adriatico.

A gioire della notizia il Sottosegretario alla Giunta Regionale Mario Mazzocca, che scrive sul suo profilo Facebook «come molti abruzzesi, attendevamo da tempo una notizia simile, per la quale in tanti ci siamo battuti strenuamente e, come suol dirsi, ci ‘abbiamo messo la faccia’».

Anche la senatrice aquilana Stefania Pezzopane affida ad una nota la sua contentezza per il risultato ottenuto: «una bellissima notizia dal Governo Renzi. Il governo cambia lo SbloccaItalia con un emendamento esplicito. Il governo recepisce le indicazioni delle regioni su modifiche a Sblocca Italia. Fondamentale è stata l’azione coordinata dei parlamentari del Pd in costante pressione sul governo e della regione Abruzzo che con le
altre regioni ha proposto il referendum. Determinante l’azione dei presidenti delle 10 regioni. Vince la responsabilità e la Politica seria sulle strumentalizzazioni e la propaganda. Ero certa che il governo non ci avrebbero delusi. Ora rientrano in gioco le regioni e questo è davvero un fatto positivo. Ottimo lavoro».

LA NOTA DI MAZZOCCA

Una vittoria di tantissimi abruzzesi che ci hanno creduto fino in fondo. Una vittoria della mobilitazione, ma anche di chi nelle istituzioni ha proceduto imperterrito verso l’affermazione del modello di sviluppo sostenibile della nostra regione. Una vittoria dei nostri parlamentari, come Gianni Melilla, che si sono strenuamente battuti a Roma per affermare le ragioni dell’Abruzzo. Così in una nota il Sottosegretario alla Giunta regionale, con delega all’Ambiente, Mario Mazzocca, commenta la notizia sull’emendamento presentato dal Governo che prevede lo stop alle perforazioni petrolifere entro le dodici miglia del mare Adriatico.

«Una vittoria dei cittadini – ha proseguito Mazzocca – e della loro guida istituzionale, il Presidente D’Alfonso, costruita meticolosamente, passo dopo passo, dal “Manifesto di Termoli” del luglio scorso fino alla coraggiosa scelta referendaria. Una vittoria di chi, nei giorni scorsi, si è attivamente speso per un futuro sostenibile nella recente Conferenza ONU di Parigi su Clima ed Energia. Una vittoria di chi, come noi, si è messo umilmente e spassionatamente al servizio dell’Abruzzo, come il costituzionalista Prof. Enzo Di Salvatore che fin dall’inizio ha contribuito in maniera determinante alla costruzione di una strategia vincente, strategia che ha consentito di definire natura e consistenza di un quadro politico ormai politicamente non più sostenibile da parte del governo centrale. 12 Regioni che si esprimono in maniera netta ed inequivocabile contro le scelte del governo in materia energetica, 10 delle quali optano massivamente ed in maniera convinta per il deciso avanzamento della proposta referendaria, sono fatti che hanno avuto una rilevanza estrema ed un peso evidentemente determinante».

«È oltremodo evidente, infatti, – ha aggiunto il Sottosegretario – che gli emendamenti del Governo hanno il fine di evitare la consultazione referendaria ormai prossima. Tant’è che le modifiche normative, a suo tempo inserite nei sei quesiti, sarebbero pedissequamente riproposte nella approvanda legge di Stabilità 2016, con la sola esclusione della limitazione della durata delle concessioni in mare. Se il Parlamento accoglierà gli emendamenti del governo, si avranno: il blocco dei procedimenti in corso entro le 12 miglia; l’eliminazione della dichiarazione di strategicità, indifferibilità ed urgenza delle attività petrolifere; la cancellazione del vincolo preordinato all’esproprio della proprietà privata già a partire dalla ricerca degli idrocarburi; la limitazione delle attività di ricerca e di estrazione attraverso l’eliminazione delle proroghe; la garanzia della partecipazione degli enti territoriali ai procedimenti per il rilascio dei titoli».

«Approvati gli emendamenti, – ha concluso – anche il discusso progetto petrolifero “Ombrina mare” verrebbe definitivamente bloccato, al pari di quelli per le ricerche di gas e petrolio nell’Adriatico in favore della Spectrum Geo, che interessano circa 30mila kmq di mare Adriatico. Approvato gli emendamenti, sperando non vi siano improbabili ma possibili colpi di coda pro-Ombrina (lo stesso Governo emendante dovrebbe soprassedere alla firma del decreto concessorio!), è ora e tempo che si apra una vera discussione sul futuro energetico del nostro Paese, dalla quale scaturisca una disciplina organica e sistematica del settore tesa a favorire una spedita transizione energetica».