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Ritorno alle origini per Simona Molinari. ‘L’Aquila, è sempre una grande emozione’

17 dicembre 2015 | 18:20
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Ritorno alle origini per Simona Molinari. ‘L’Aquila, è sempre una grande emozione’

Un ritorno alle origini, musicali e di vita: nella sua città, nella quale è cresciuta ed ha studiato, al Conservatorio Casella, e nella quale torna sempre più che volentieri. Al suo jazz, rispolverando i vinili che, gracchiando, parlano di anni ’30, di emozioni, di calore.

Simona Molinari, eclettica ed elegante interprete di origini napoletane ma aquilana fin dall’infanzia, sarà protagonista di un concerto venerdì 18 dicembre proprio all’Aquila, all’Auditorium della Guardia di Finanza, per l’anteprima di un tour che da marzo la porterà nelle principali città italiane.
Si chiama “Casa mia” l’album che l’artista porterà in giro per l’Italia nelle tappe della sua tourneé primaverile. Dieci brani evergreen, suonati dalla storica band di Simona, la Mosca Jazz Band, e che portano anche un’altra firma eccellente aquilana: si tratta di Luciano Di Giandomenico, compositore e direttore d’orchestra dal curriculum internazionale, già direttore dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese.

Intervistiamo Simona mentre sta facendo le prove all’Auditorium di Renzo Piano, al Castello, dopo essere stata un po’ in giro per la città all’ora di pranzo: “In realtà torno spesso, circa una volta al mese, anche se con la bimba piccola è un po’ difficile riuscire ad organizzarsi. Qui ho la mia famiglia, i mie amici, coloro con i quali ho iniziato a suonare e soprattutto a sognare. L’Aquila è una città incredibile e a poco a poco che si vedono i palazzi restaurati e riaperti al pubblico si capisce quanto bella sia e quanto ancora possa diventarlo a mano a mano che la ricostruzione si completerà”.

Il primo singolo estratto dall’album è “Smoke gets in your eyes”, brano del 1933 e colonna sonora di film come American Graffiti: una vera e propria colonna portante del jazz. “Sì, è un pezzo famosissimo. Da una parte mi sono sentita facilitata nell’interpretarlo: la melodia è talmente bella che sarebbe stato difficile renderla meno bella di quello che è. Ma ancor più sono stata facilitata dagli arrangiamenti di Luciano Di Giandomenico, aquilano anche lui ,che ora abita a Genova. Ha scritto gli arrangiamenti per gli archi: io, in fondo, ho messo solo la voce. Ma l’ho voluto fare con grande sincerità, senza esagerare. Volevo emozionarmi cantando questo brano e ci sono riuscita”.

I brani inclusi nell’album sono dei pezzi storici del genere jazz. “Ho preso i vinili che ho (e ne ho davvero tanti) e ho scelto i brani che volevo cantare. E così, per la primissima volta, mi sono cimentata in studio su un terreno su cui mi sono appassionata tante volte live fin da quando ero piccola, il jazz. C’è un brano su tutti però, che mi fa emozionare particolarmente: è “Bewitched”, di Ella Fitzgerald. Descrive i momenti in cui una donna è più vulnerabile: li abbiamo passati tutti, me compresa, e l’ho cantato davvero col cuore

Il legame che unisce Simona Molinari all’Aquila è forte: il 2009 è stato l’anno della sua consacrazione davanti al grande pubblico con la partecipazione al Festival di Sanremo con Egocentrica. Ma, al tempo stesso, è l’anno del terremoto dell’Aquila: l’artista ha partecipato al progetto di Amiche per l’Abruzzo, a raccolte fondi da destinare al territorio, si è esibita alla Perdonanza, edizione 2014, “con grande orgoglio” precisa.

Da allora tante cose sono cambiate: è diventata madre, si è trasferita a Milano, ha viaggiato molto. “Però, tornando qui ogni volta, rientri in quell’atmosfera magica. Da una parte non trovi più i luoghi della tua adolescenza, dove sei cresciuta, dove passeggiavi: sai che sono custoditi solo nel tuo cuore e solo nella tua testa, ma esistono.Ma sono ottimista su quello che accadrà qui: comincio a sentire uno spirito diverso, positivo senz’altro, da parte delle persone. Ogni volta che torno all’Aquila è un’emozione forte, è come tornare da una vecchia amica che magari non si sente da tempo ma che dopo averla rivista ti pare di non aver lasciato mai.
Devo dirti la verità, mi emoziono tanto quando torno e vorrei portare al più presto mia figlia a visitare la città.

Venerdì 18 dicembre il concerto all’Auditorium della Guardia di Finanza: “Ho già suonato lì, spero ci siano tante persone. Sarà una bella emozione