Qualità dell’aria aquilana, allarmismo inutile?

Può sembrare strano, eppure in questo periodo eccezionale di alta pressione duratura, con lo smog che attanaglia le grandi città italiane, anche a L’Aquila si parla di qualità dell’aria. Questo perché dai rilevamenti effettuati dall’ARTA disponibili fino al 22 dicembre, risulta che nel 2015 ci siano stati superamenti dei limiti di PM10 per 9 giorni. Dunque si deve cominciare a parlare anche nel capoluogo abruzzese di limitazioni del traffico?
L’Assessore all’Ambiente, Maurizio Capri, rassicura la popolazione, dichiarando che «la normativa vigente prevede che si debbano prendere provvedimenti nel momento in cui lo sforamento si verifica per più di 35 giorni. Peraltro, L’Aquila, tra le città capoluogo d’Abruzzo, ha la qualità dell’aria migliore, e non solo in termini di PM10: dal Rapporto di Legambiente 2014 – sottolinea l’Assessore – la nostra città risulta al 12° posto (il primo in Abruzzo) su 90 città capoluogo che hanno comunicato i dati, con valori medi di PM10 pari a 19 µg/m3, contro i 22 µg/m3di Teramo (Chieti e Pescara non hanno fornito i dati). Nel rapporto di Legambiente 2015 L’Aquila è al 13° posto su 90 città capoluogo (al primo posto in Abruzzo) sempre con valori medi di PM10 pari a 19 µg/m3, contro i 22 µg/m3di Teramo e i 26,3 µg/m3 di Pescara (Chieti non ha fornito i dati). Per quanto riguarda invece il 2015, ad oggi il valore medio annuo di PM10 si attesta sui 20,19 µg/m3, con il valore limite annuo (per la protezione della salute umana) che non deve superare i 50µg/m3».
Una situazione, comunque, costantemente monitorata. «Sono convinto, da sempre, – dichiara il Sindaco, Massimo Cialente – che le notizie ricavate da dati scientifici debbano essere sempre affrontate con un minimo di informazione scientifica. L’Europa fissa il limite superiore di rischio delle polveri cd sottili, le PM2.5, a 40 µg/m3,una parte delle quali sono, diciamo così, naturale e presente ovunque, l’ altra, invece, legata all’antropizzazione, in particolare ai fumi di combustione degli impianti di riscaldamento, industriali, dei motori diesel o benzina. Nella nostra città abbiamo, comunque, tre stazioni di rilevamento dell’aria: una ad Arischia, una a San Gregorio, nei pressi delle case dell’edilizia pubblica residenziale ed una nel Parco Baden Powell di via Amiternum. Il 22 dicembre, in coincidenza con l’alta pressione persistente, le temperature rigide ed il conseguente continuo funzionamento dei riscaldamenti e con il traffico natalizio, sono stati registrati 45µg/m3, un valore comunque al di sotto della soglia di pericolosità: di questi microgrammi, solo 27 sono riconducibili all’antropizzazione. In conclusione, dando il giusto peso ad alcuni titoli allarmanti e ai susseguenti commenti, è evidente che L’Aquila, fra i tanti punti di forza che ha, può annoverare quello di essere una delle città con la qualità dell’aria, in assoluto, migliore».