Flop trasporto pubblico: in sei anni quasi il 30% di passeggeri in meno

Dal 2008 al 2013 a L’Aquila i passeggeri del Trasporto Pubblico Locale sono diminuiti del 27,7%: è vero, c’è stato il terremoto di mezzo, ma il risultato (che emerge da un’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro su dati Istat) è basato su una media di sei anni.
D’altro canto, la nuova conformazione geografica della città, più allungata e con più chilometri da coprire, unita ai sempre minori investimenti anche statali sulle reti di trasporto pubblico – e questo è un dato di fatto nazionale – fa in modo che gli aquilani, in particolare, decidano di prendere la macchina invece che il bus per spostarsi da una parte all’altra della città. Succede poi, ad esempio, che fermate collaudate, come quella dell’Aquilone, per una decisione dell’azienda di trasporto pubblico locale AMA siano soppresse o spostate, con evidenti malumori e disagi da parte della popolazione: tutti elementi che non invogliano a scegliere come mezzo di trasporto quello pubblico.
A Pescara, invece, la situazione è differente: i passeggeri del TPL nello stesso periodo non sono diminuiti, ma sono aumentati del 10,1%. Situazione leggermente migliore rispetto a quella aquilana, ma sempre con segno negativo, è quella di Chieti e Teramo, città in cui, rispettivamente, la diminuzione è stata del 24% e del 18,9%.