Canistro, per la concessione delle acque è tutto da rifare. Santa Croce: ‘preoccupati per i lavoratori’

Il Tar dell’Aquila ha annullato il bando di concessione per lo sfruttamento della sorgente di Canistro. I giudici hanno accolto il ricorso presentato dal Comune di Canistro.
“La Regione” si legge in una nota del Comune “nonostante la diffida ad adempiere fatta dal sindaco di Canistro e il ricorso pendente che sollevava gravi violazioni di legge aveva proceduto a svolgere la gara aggiudicando la concessione alla “Santa Croce”. Gli avvocati hanno impugnato anche l’aggiudicazione definitiva al Gruppo Colella, denunciando sopraggiunti profili di illegittimita’. Oggi il Tar abruzzese pone la parola “fine” alla travagliata vicenda, riconoscendo gravi violazioni di legge nell’indizione della gara, a causa dell’omessa Valutazione di Impatto ambientale, necessaria per evitare che lo sfruttamento delle acque minerali non depauperi la risorsa idrica compromettendo il deflusso minimo vitale del fiume, lo stato del giacimento e l’ambiente circostante. Il Tribunale ha, altresi’, evidenziato la mancanza del Piano regionale di Tutela delle acque minerali e termali, pur previsto dalla legge regionale n. 15 del 2002 e non ancora adottato dopo 13 anni, rilevando anche l’illegittima esclusione del Comune di Canistro nella procedura di indizione della Gara per la formazione del Bando. A questo punto la Regione dovra’ indire una nuova gara osservando i rilievi del Tar.
Dal suo canto, la Santa Croce Spa, aggiudicataria della gara, annuncia che tale decisione “sarà impugnata nelle opportune sedi giudiziarie amministrative dalla Società che, da tempo, sta portando avanti un articolato piano di riorganizzazione aziendale con ingenti impegni economici e di tutela dei lavoratori, con la preoccupazione per l’aspetto della continuità aziendale e per i risvolti sui livelli occupazionali stessi.
La società ha chiesto, tramite associazione imprenditoriale, di convocare un urgentissimo tavolo con la Regione Abruzzo ed i Sindacati per trovare una soluzione in attesa che la Giustizia faccia il suo iter previsto.”
“L’azienda Santa Croce” conclude la nota del gruppo Colella “resta fiduciosa nel buon senso delle Istituzioni locali al fine di trovare una soluzione transitoria che permetta la continuità aziendale nel pieno rispetto degli impegni già assunti con i lavoratori, i clienti ed i fornitori.”