… E Maldicenza sia: buona Sant’Agnese a tutti!

206 fra Confraternite e congreghe, censite al 2015. 265 cariche, passando dalle storiche mamma deji cazzi deji atri, presidente, lavannara e recchie pelose a quelle più recenti, figlie dell’innovazione di una storia aquilana che è sempre più attuale: c’è Ju porcu me pure ‘stanno non revè, quatrà stengo arrià, parente evidentemente di quatrà fateme sapè, la scicqua, la sugnosa, per terminare con ju Whats & App.
Ce n’è per tutti i gusti in questo 2016 per chi vuole onorare Sant’Agnese come si deve, per quella che è: una manifestazione per ricordare e celebrare l’antico costume cittadino di parlare liberamente, coraggiosamente e francamente di tutto e di tutti.
Si “dice il male”, non “si dice male”, in un clima di satira mordace mai pettegola, mai diffamatrice, mai calunniatrice. La festa della maldicenza, tutta aquilana, questa sera sarà il tema portante di cene e riunioni fra satira, divertimento e buon cibo.
Le congreghe si stanno preparando da tempo: i ‘veri’ devoti agnesini si riuniscono solo all’Aquila e solo la sera del 21, giorno di Sant’Agnese (anche se la santa… non c’azzecca niente), sia per lasciare a briglia sciolta la propria lingua e sparlare di chiunque, sia per rinnovare le cariche nella propria congrega, dopo nomina avvenuta da parte degli altri compagni. Ma ci sono anche i ritardatari, che pur di non perdere le buone abitudini allungano al fine settimana: facile, quest’anno, visto che Sant’Agnese cade di giovedì.