Il giorno della memoria, per non dimenticare…mai!

27 gennaio 2016 | 09:52
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Il giorno della memoria, per non dimenticare…mai!

di Nando Giammarini

Diceva Primo Levi “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario perché ciò che è accaduto può ritornare le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”.  Con questa citazione –  perché nessuno dimentichi mai che quando si perde il rispetto della dignità umana non esistono più sponde alla banalità del male –  una  delle più famose  riflessioni di Primo Levi che  conobbe  personalmente la bestialità e la follia di quelle belve umane   celebriamo,  oggi ,  l’anniversario  del 27 gennaio, Giorno della Memoria. Esso, una ricorrenza importante,  fu  istituito, con legge 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano che recepì la proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio , giornata di commemorazione delle vittime di tutte le guerre  ed   in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.   Una violenza e crudeltà   infinità che non conobbe sentimenti di umana pietà neanche nei confronti di donne e bambini innocenti ed indifesi avviati barbaramente nell’inferno di Auschwitz.Tutti noi abbiamo il dovere morale di  tenere viva la memoria, affinchè simili misfatti siano cancellati definitivamente dal globo terrestre.  Partendo dalla conoscenza, dal ricordo della memoria dobbiamo   trasmettere alle nuove generazioni i sentimenti di educazione, rispetto e dignità delle persone consci del fatto che sebbene possa essere diverso il colore della pelle nelle vene di ogni essere umano scorre sangue dello stesso colore e tutti camminiamo su questa terra incontro al destino. Ciò anche in funzione del fatto che nel nostro paese attualmente vivono culture ed etnie diverse che debbono essere accolte ed integrate. I fatti luttuosi della “Shoah”  sono  degli obiettivi che dobbiamo  combattere  come semplici cittadini e come Istituzioni democratiche di un paese che propone la pace quale bene supremo dell’intera umanità e come metodo per rapportarsi alle altre Nazioni. Abbiamo infatti l’obbligo di ricordare e far ricordare i terribili momenti nei quali sono stati commessi orribili crimini nei confronti dell’umanità. Lo dobbiamo innanzitutto a noi stessi e alle generazioni che verranno per non lasciare alcuno spazio agli inauditi tentativi di rilettura dei fatti, primo passaggio verso la loro giustificazione. Dobbiamo far riferimento agli storici per fare piena luce su alcuni punti ancora oscuri di quella serie, drammatica e complessa di eventi che fu la Shoah in  quel mare di orrore, ad Ausctwiz, che nessuna  mente umana riuscirà mai a comprendere. A questo fine ogni anno studenti di ogni ordine e grado vi si recano accompagnati dai  docenti in un viaggio della memoria cercando di capire fino a che punto  fu  capace di arrivare la follia nazifascista.   La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945 quando, 71 anni fa, le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, nel corso dell’offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca   conosciuta  con il nome tedesco di Auschwitz ed abbatterono i cancelli scoprendo il suo tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti. La scoperta di quel maledetto sito e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazista.   La giornata del 27 gennaio non nasce solo dal rispetto della legge ma dal dovere di partecipare a momenti comuni di riflessione, ha il valore di  educare alla giustizia, all’amicizia, alla fratellanza, alla pace le nuove generazioni per abbattere quei sentieri dove ancora prolificano sentimenti di odio, di razzismo,  di terrorismo, di violenza. E’ nostro dovere dunque,   svolgere  un ruolo di primaria  importanza nella sensibilizzazione delle giovani generazioni, generando momenti di riflessione e di grande impatto emotivo su una delle più  grandi tragedie del novecento Preservare la memoria vuol dire conservare la possibilità di trarre insegnamento dal passato, riconoscendo anche gli errori commessi perche quanto accaduto precedentemente non si verifichi mai più. Ed in tutto il globo terrestre regni e brilli, per sempre, la luce della pace, del lavoro,   della  solidarietà.