Le Camere Penali difendono la prescrizione: ‘è un principio di civiltà’

“Un’altra occasione persa quella della Cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Giudiziario. Invece di essere il luogo di confronto, deputato a mettere in evidenza i problemi del “Pianeta Giustizia”, finisce sempre per diventare una stucchevole passerella lungo la quale le varie componenti si limitano a declamare i loro presunti meriti.”
E’ il giudizio, senza mezze parole, delle Camere Penali abruzzesi (L’Aquila, Avezzano, Sulmona, Chieti, Pescara e Lanciano” sulla cerimonia che si è svolta ieri al Tribunale dell’Aquila: ma le Camere Penali intervengono di fatto sull’allarme lanciato da Romolo Como sulla possibile prescrizione inerente i crolli successivi al sisma del 6 aprile 2009.
“Ma se ciò può essere in qualche modo comprensibile, non sono assolutamente condivisibili le parole del rappresentante della Procura Generale che nel proprio intervento ha inteso portare un violento attacco all’istituto della prescrizione del reato. Affermare, ancora oggi, che l’estinzione del processo per il decorso del tempo sia appannaggio esclusivo di imputati dotati di “avvocati che conoscono i cavilli” significa ignorare sia le statistiche dalle quali emerge che almeno il 70% delle prescrizioni matura nel corso delle indagini preliminari, sia le norme e le interpretazioni giurisprudenziali che ormai sottraggono alla difesa qualsiasi intervento dilatorio nel processo.”
“I Penalisti” prosegue la nota “vogliono che il processo sia celere e che sia celebrato mediante l’applicazione di regole certe, non che la spada gravi sulla testa dei loro assistiti per un tempo irragionevolmente lungo; sopratutto quando alla gogna del processo si associa quella mediatica. La prescrizione, in uno Stato di Diritto, è e resta un principio di civiltà.”