
Sono stati assolti dal tribunale dell’Aquila i cinque imputati nell’ambito del processo sui Moduli abitativi removibili (Mar) che sarebbero dovuti sorgere nell’immediato post terremoto per dare un ricovero provvisorio agli sfollati.
Gli imputati, ora assolti, sono Massimiliano Cordeschi, all’epoca dei fatti city manager del Comune dell’Aquila, Domenico De Nardis, dirigente dell’Avvocatura comunale, Renato Amorosi, dirigente comunale del settore Territorio, Eugenio Vendrame, ex comandante della Polizia municipale, e Luigi Palmerini, imprenditore: erano accusati, a vario titolo, di abuso d’ufficio, turbativa d’asta e abuso edilizio.
Nel post terremoto, sarebbero dovuti nascere quattro “villaggi” in cui posizionare le casette su ruota: due a Sant’Elia e Bazzano, due fra Preturo e Sassa. Non vennero mai realizzati.
L’indagine era partita dopo la denuncia di una persona che aveva risposto a un avviso pubblico per la vendita di un terreno in località Sant’Antonio: dopo aver versato il deposito cauzionale di 22 mila euro, non aveva più avuto notizie della pratica. La vicenda suscitò molte polemiche politiche, sfociate anche in consiglio comunale, in particolare con una mozione bipartisan, a seguito della quale Cialente decise di ritirare la delibera contestata.
L’appalto per l’installazione dei moduli abitativi removibili era stato quantificato in 40 milioni di euro circa.
Per Palmerini, De Nardis e Cordeschi il Pubblico Ministero Ciccarelli aveva chiesto 1 anno e mezzo, per Vendrame e Amorosi l’assoluzione.