Screening oncologici, solo 1 su 5 fa controlli

Migliorare l’accesso agli screening oncologici, intervenire con verifiche sul puntuale recapito delle lettere-invito spedite a domicilio, aggiornare le liste anagrafiche dell’utenza, ampliare la copertura dei controlli: sono gli obiettivi della mission, da perseguire con l’utilizzo di un nuovo software, che vede la Asl 1 capofila, per Abruzzo e Molise, nella formazione dei referenti delle aziende sanitarie delle due regioni.
I dati fanno riflettere: solo il 23% (equivalente a 17.000 persone) su un totale di oltre 70.000, inserite nel campione di popolazione della Provincia di L’Aquila e convocate per lettera dalla Asl, ha risposto all’appello e si è presentato al controllo. “Il nuovo piano nazionale della Prevenzione”, dichiara Alisia Macerola, coordinatrice dei programmi screening oncologici aziendali “pone obiettivi chiari sull’estensione dei screening oncologici e di
copertura delle popolazioni-target, imponendo di fatto agli addetti alla programmazione l’individuazione di ogni azione migliorativa”.
La Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, su incarico e insieme all’Agenas (agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), ha assunto il ruolo- guida nell’organizzazione dell’attività di formazione sui referenti per lo screening di Abruzzo e Molise. L’11 febbraio scorso, ad Avezzano, nella sede Asl di via XX settembre, summit didattico (a cui ne seguiranno altri), con docenti di Roma e dell’Università Cattolica, per acquisire le conoscenze delle modalità di utilizzo di una nuova risorsa informatica, realizzata secondo la metodologia ‘Precede-proceed’. Si tratta di un nuovo software, il cui funzionamento è stato illustrato nel corso di un’intera giornata di formazione, capace di mettere a nudo i punti critici dei programmi di screening regionali e di eliminarli con l’adozione di adeguate contromisure. Il fine è attuare le giuste azioni per il potenziamento dei programmi di diagnosi precoce del tumore della mammella, del colon – retto e del cervicocarcinoma.