Etica politico amministrativa: optional raro e introvabile

Non si sono ancora spenti gli echi delle polemiche sulla ipotesi di realizzazione del ponte che dovrebbe collegare la galleria della Mausonia con Porta Napoli. Sono state già innescati i detonatori delle esplosioni pirotecniche di un consiglio comunale, incapace di ribadire la cultura e la struttura religiosa della nostra società. Sembra che vada di moda navigare contro corrente. Ma, sembra troppo, andare alla ricerca di virtuali pretesti capaci di sviare le attenzioni dell’opinione pubblica sulle impellenti necessità connesse alla programmazione e alla pianificazione di complesse problematiche che, di fatto, stanno ingessando l’attività amministrativa di un Comune, povero di idee, ma ricco di meandri burocratici incancreniti.
A tutto ciò si aggiungano gli interventi di illustri cittadini, dal prevalente sapore partigiano, che offrono l’assoluzione al palese impatto ambientale del ponte. Tacciono, invece, paurosamente sulla legittima, non collocazione, ma ricollocazione del crocifisso nell’aula consiliare dove, tra l’altro, è sempre stato.
A questo punto l’arena si anima, si agita, si scompone. Consiglieri di maggioranza, non di minoranza, si agitano, battono i pugni sui tavoli, si oppongono dall’alto dello scranno che occupano, come il Presidente del Consiglio, contro le dissennate scelte del Sindaco e dell’esecutivo. In tutto questo marasma, finalmente, si alza sommessamente, ma nel rispetto delle regole, la voce pacata, pesante e determinata, di un giovane segretario di partito e, guarda caso, proprio della sinistra cittadina. Il suo intervento non vuole essere il solito secchio d’acqua da gettare sul fuoco per evitare che le fiamme della polemica spicciola dilaghino ulteriormente. Stefano Albano, cavallo di razza discendente da dinastie politiche ben diverse e consolidate, ha voluto richiamare Sindaco e colleghi al rispetto delle regole più elementari. Prima di aprire bocca e diramare proclami e progetti, si rende necessario, obbligatorio, opportuno e costruttivo che l’idea scaturisca dal Partito. Dopo che la stessa sia stata discussa, sviscerata e condivisa dai responsabili organizzativi preposti alla gestione della materia, si dovrebbe correttamente sottoporre all’analisi della pubblica opinione. Potrebbe essere un’idea più matura, ragionevole e condivisa anche dalla cittadinanza. Inoltre, non ci sarebbe bisogno di ricorrere all’applicazione delle poco apprezzabili pezze a colori per cercare di salvare almeno la faccia. L’azione di Albano meriterebbe maggiore considerazione, apprezzamento e sostegno. Invece, si ha tutta l’impressione che il giovane Segretario stia per essere isolato, emarginato, cancellato, soltanto per aver avuto il coraggio di richiamare tutti al rispetto dell’etica politico amministrativa.
Forse, se si fosse dato ascolto a Stefano Albano, sarebbero state evitate quelle brusche virate del Sindaco che, in un primo momento, ha annunciato disinvoltamente i punti di attacco e arrivo dell’impegnativo manufatto stradale: galleria Mausonia – Porta Napoli. Successivamente, l’arrivo è stato bloccato a mezza costa, nei pressi della famosa cantina della “Baffetta, fino a farlo planare decisamente a livello del complesso Martini. Se, invece se ne fosse parlato prima nella sede di Partito, forse, sarebbe stata individuata una scelta più opportuna e razionale. Ad esempio, l’arrivo avrebbe potuto essere allocato nella parte a valle del Terminal di Collemaggio, realizzando quella uscita, già progettata all’epoca e mai realizzata. Sarebbe stata una soluzione troppo razionale che avrebbe potuto evitare, tra l’altro, il fastidioso problema dell’entrata e uscita degli automezzi dallo stesso punto del parcheggio. Gli autobus non avrebbero dovuto percorrere, in tutti e due i sensi di marcia, l’angusto tratto di strada che dalla galleria accede alla via Bandiera, evitando di percorrere le strade urbane insufficienti e già troppo intasate dal traffico locale giornaliero. Con ogni probabilità sarebbe venuta fuori la considerazione che il progetto del ponte avrebbe dovuto prevedere aspetti ed esigenze più vaste e determinanti ai fini della funzionalità dell’opera. Infatti, non si è parlato affatto degli sbocchi laterali della Mausonia. Due veri e propri tappi ad est e a ovest dell’arteria, che finirebbero per vanificare del tutto la funzionalità del collegamento stradale ombelicale con il centro storico aquilano. Il ponte dovrebbe migliorare e razionalizzare i flussi veicolari da e per la città. Se non si risolvono contemporaneamente gli sbocchi e gli accessi per San Gregorio e Sassa, la funzionalità dell’opera verrebbe meno a scapito di un più pesante intasamento del centro storico. Sarebbe stato utile ipotizzare anche la realizzazione di un capiente parcheggio a più piani nelle immediate vicinanze della galleria. Il giovane segretario di Partito, a questo punto, avrebbe posto agli interessati una semplice ed elementare domanda. Le risorse economiche esistono concretamente? Intorno al quesito sarebbero sorte discussioni, analisi e considerazioni che avrebbero riportato gli amministratori con i piedi per terra. Albano vorrebbe dire una cosa semplicissima. Il problema della decongestione della circolazione all’interno della città esiste realmente. Parliamone con proprietà di linguaggio a tavolino e troveremo la soluzione ottimale.
Con ogni probabilità, la discussione all’interno del partito, avrebbe richiamato alla memoria di coloro che possiedono ancora una buona onestà intellettuale i pareri negativi espressi, in materia di impatto ambientale, sulle idee progettuali della teleferica e del trenino a cremagliera, che avrebbero dovuto collegare la città con la pineta di Roio e la sede universitaria. Andrebbe preso atto, con molta obiettività, che due corde della teleferica sospese nel vuoto, invisibili controluce, avrebbero potuto essere accettabili. Così pure il trenino a cremagliera da inserire tra la vegetazione della collina. Qualcuno ebbe ad evidenziare che il tracciato sarebbe stata una ferita inguaribile per l’ambiente. Affermazione grave e non veritiera. Basterebbe guardare l’impianto realizzato a Lugano che porta i turisti in alto per consentire di ammirare le bellezze del sottostante lago e i meravigliosi paesaggi con una visione a trecentosessanta gradi. Le piante circostanti hanno ricoperto quasi interamente il tracciato. Non si vedono più i vagoni che scendono e salgono sulla collina. Non si può negare che la lunga e sospesa striscia grigia di cemento del ponte, dello spessore di circa due metri, non sia impattante. Su queste considerazioni appare quanto mai corretto il concetto del giovane segretario Stefano Albano: riportare doverosamente l’esame preventivo e la discussione delle importanti iniziative, oggetto di programmazione nelle sedi opportune e competenti,usufruendo anche dell’ausilio di valide personalità del settore. Si potrebbero evitare inutili corse in avanti e si potrebbe, invece, progettare fattivamente un razionale e aderente sviluppo socio economico della città.
Fulgo Graziosi