Carbone vegetale: la truffa del colorante. ‘Sì al prodotto naturale al 100%’

Avrete sicuramente notato in forni e supermercati la presenza di pane, pizza e cornetti dal colore scuro. E’ il carbone vegetale unito al tradizionale impasto.
Il carbone vegetale, solitamente utilizzato come integratore naturale utile a sgonfiare la pancia e favorire la digestione, ha lanciato la moda del “pane nero”.

Alla moda segue l’allarme dell’ Assipan (Associazione Italiana Panificatori e Affini) che solleva il caso direttamente al ministero della Sanità.
Nessuno studio finora è stato condotto al fine di testare se effettivamente il suo utilizzo possa nuocere la salute. Si tratta di un salto nel buio quindi. Intanto tra detrattori e sostenitori la lotta continua.
IlCapoluogo ha intervistato Rita Petrocco dell’Agriforno La Spiga che chiarisce le idee sull’argomento. Il forno di San Gregorio è stato il primo, due anni fa circa, a lanciare la moda del pane nero.
“La differenza si trova nell’utilizzo del prodotto. Non bisogna cadere nella trappola. C’è il carbone vegetale naturale al 100%, quello che si vende anche in erboristeria e che utilizziamo, e poi ci sono i coloranti”.
C’è una circolare del Ministero della salute che afferma che il carbone vegetale naturale al 100% non ha nessuna controindicazione.
La composizione al cento per cento, come si può immaginare, è molto costosa e spesso viene sostituita dal colorante (E153). Vietatissimo. Tanto che recentemente 12 panettieri pugliesi sono stati denunciati dal Corpo Forestale per Frode in commercio e Produzione di alimenti trattati in modo da variarne la composizione naturale con aggiunta di additivi chimici non autorizzati dalla legge. Il colorante E153 appunto.
Com’è cambiata la vendita del “pane nero” dopo l’allarme? “La distribuzione nei supermercati è scesa un pochino, invece restano i clienti di sempre che continuano ad acquistare questi prodotti”- afferma Rita Petrocco.