L’Adunata degli alpini diventa un film-reportage

Un impatto economico stimato in circa 35 milioni di euro sulla comunità aquilana e sull’Abruzzo, oltre 350.000 persone in giro per il capoluogo, 1.500 volontari da tutta Italia: mancano meno di tre mesi all’appuntamento di Asti e l’Associazione Nazionale Alpini (Ana) presenta il bilancio ufficiale dell’88/a Adunata Nazionale che L’Aquila ha accolto nel maggio 2015.
Ai numeri, però, l’Associazione ha voluto affiancare le emozioni legate all’evento, con un film-reportage che racconta in 30 minuti le tre giornate attraverso immagini dei luoghi e la viva voce dei protagonisti. Rapporto e film, che sarà distribuito su dvd dall’Associazione, sono presentati oggi dalla sezione Abruzzi a Isola del Gran Sasso (Teramo), nel Santuario di San Gabriele, nel corso delle manifestazioni dell’annuale raduno regionale dedicato al ricordo dei Caduti nella battaglia di Selenyj Jar durante la Campagna di Russia. Presenti, con il presidente Ana Sezione Abruzzi, Giovanni Natale, il consigliere nazionale Ana e presidente Coa, Comitato organizzatore Adunata, Luigi Cailotto, e il vice presidente dell’Ana, Ferruccio Minelli. Il reportage si ispira al tema del cammino sia inteso come marcia – non mancano alcune immagini storiche provenienti dall’archivio Ana – sia pensando al concorso che ha coinvolto i bambini delle scuole primarie per creare la mascotte dell’Adunata 2015, “Alpiedino”, alpino dalla testa ai piedi, su disegno del piccolo Adam El Haddad.
Tra le altre, la testimonianza di Franco Marini, già presidente del Senato nonché attuale presidente del Comitato storico scientifico per gli anniversari di interesse nazionale. “Il film prodotto dalla Sezione Abruzzi, grazie a idea, regia e realizzazione di Massimo Alesii e Luca Cococcetta, si intitola ‘Dalla testa ai piedi. La marcia degli Alpini per L’Aquilà – spiega Giovanni Natale – Questa particolare marcia degli Alpini meritava di essere raccontata, la storia di una grande Adunata in un momento tanto delicato per L’Aquila e il circondario, una comunità ferita dal terremoto del 2009 che si sta rialzando”.
“Sono rimasto toccato dal grande evento del 2015 – dice Luigi Cailotto – L’ho vissuto molto intensamente e rivedere nel film quelli che sono diventati amici in quei giorni di maggio è un’emozione grandissima”.