Green Actually, l’angolo verde dell’Aquila

Marta e Paolo sono due giovani aquilani, entrambi dottori di ricerca (lei in biotecnologie, lui in scienze ambientali, specializzato in botanica) che coltivano il desiderio di portare innovazione ecosostenibile e bio all’ombra del Gran Sasso.
Ad ottobre dello scorso anno hanno inaugurato il loro punto vendita, Green Actually, in zona Santa Barbara, quartiere aquilano decisamente rinnovato dopo il terremoto; li incontriamo proprio lì, nel palazzo con il porticato che si affaccia su piazza D’Ayala. All’interno ogni dettaglio è curato, a partire dall’arredamento (mobili e scaffali usati a cui hanno ridato nuova vita con vernici ecosostenibili) fino ai pacchetti regalo: carta e fiocchi sono in iuta, un tipo di fibra grezza naturale.
“Lo spirito con cui abbiamo intrapreso questa avventura – ci spiegano – è quello di consegnare alle generazioni future un mondo che sia ancora vivibile, per questo abbiamo scelto di mettere in commercio prodotti ecocompatibili che rispettino la natura. Lo studio scientifico che abbiamo alle spalle ci ha portati a interrogarci chimicamente sui prodotti che usiamo ogni giorno: la prima avvertenza che ci diedero in laboratorio era di leggere sempre etichette e eventuali rischi dei prodotti che andavamo ad usare. Di qui il desiderio di conoscere cosa c’è dietro al detersivo per i pavimenti piuttosto che all’ombretto, ai pannolini, al burro cacao, al sapone, ai liquori”.

Con minuziosità e passione ci spiegano le scelte che sono dietro alla decisione di commercializzare i loro prodotti. È con lo stesso spirito che hanno già organizzato incontri informativi sul make up per spiegare come interpretare etichette, rapporto qualità/prezzo e scelte delle aziende produttrici di questi cosmetici, che ad esempio usano plastica vegetale per gli imballaggi; gli incontri verranno ripetuti stagionalmente. I due giovani sono stati anche recentemente ospiti della scuola media Dante Alighieri per diffondere la cultura green tra i ragazzi.
Alcune chicche? Le spugne naturali e biodegradabili, che si possono gettare nell’organico; il tee trea oil, olio essenziale dalle mille proprietà, anche curative; liquori bio dai gusti ricercati; il vino cotto al fico d’india prodotto in Sicilia; orecchini e collane di carta, realizzati a mano da una giovane ragazza aquilana. In quest’ottica si inserisce anche il loro tentativo di fare sistema con quanti in città producono o coltivano la passione per l’ecosostenibilità.

Novità del punto vendita sono i pannolini compostabili, prodotti da una nuova ditta italiana che Marta e Paolo hanno conosciuto partecipando ad una fiera. “I pannolini normali – spiegano – costituiscono circa l’8% dei rifiuti urbani e si degradano in 400 o più anni. I pannolini compostabili, invece, impiegano 4 settimane per degradarsi e si trasformano in materiale organico che può essere utilizzato come concime”.
Ma L’Aquila è una città green?
“C’è sensibilità – concludono – ma non come nelle grandi città, soprattutto quelle del nord Italia, tanta gente non conosce l’alternativa; è per questo che ci siamo buttati in questa avventura”.