Aiuti di Stato, esclusi il territorio peligno e la Marsica

Resta molto difficile la situazione occupazionale in provincia dell’Aquila. Nonostante vi siano spiragli per una ripresa, come ha spiegato il vicepresidente della Regione Giovanni Lolli parlando della quattro grandi imprese marsicane che si stanno rilanciando, per il territorio peligno e la stessa Marsica pare non si riesca a vedere l’uscita dal tunnel della crisi.
Dagli aiuti di Stato infatti sono stati esclusi l’intero territorio peligno, fatta eccezione per la città di Sulmona, nonché tutta la Marsica: è l’economista Aldo Ronci a lanciare l’allarme sull’ennesima “angheria” ai danni di questi territori. “La Legge di Stabilita’ 2016 prevede che alle imprese, che acquistano beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni Molise, Sardegna e Abruzzo, a decorrere dal primo gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2019 e’ attribuito un credito d’imposta nella misura che varia dal 10% al 20%. “I beni strumentali – ricorda il ricercatore Aldo Ronci – sono i macchinari, gli impianti e le attrezzature e le zone assistite sono quelle previste dall’Art. 107, paragrafo 3, lettera c) del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea e individuate dalla Commissione Europea nella Carta degli aiuti a finalita’ regionale 2014-2020 del 16 settembre 2014. I criteri che gli Stati membri dovevano utilizzare per designare le zone assistite (svantaggiate) fanno riferimento a problemi socioeconomici (PIL pro capite e disoccupazione); geografici (isolamento); strutturali (importanti cambiamenti strutturali e declino). I Comuni della Provincia dell’Aquila scelti e inseriti nella Carta degli aiuti di stato a finalita’ regionale 2014-2020 del 16 settembre 2014 sono: L’Aquila; Caporciano; Collepietro; Fossa; Navelli; Poggio Picenze; Prata d’Ansidonia; San Demetrio ne’ Vestini; Scoppito; Sulmona. La Regione Abruzzo ha individuato come zona assistita la sola area Aquilana e vi ha inserito nove comuni sui dieci prescelti mentre per il Centro Abruzzo (Valle Peligna, Valle del Sagittario, Valle Subequana e Alto Sangro) e’ stata inserita la sola Citta’ di Sulmona e per la Marsica non e’ stato inserito nessun comune. E’ evidente – osseva Ronci – che la scelta fatta e’ aberrante perche’ esclude i comuni del Territorio Peligno che versano in uno stato di grave crisi economica e sociale e presentano degli indici di spopolamento, di invecchiamento e di dissesto idrogeologico fra i piu’ alti d’Italia”.