ASL 1, l’attesa è finita: il nuovo direttore è Rinaldo Tordera

1 marzo 2016 | 13:12
Share0
ASL 1, l’attesa è finita: il nuovo direttore è Rinaldo Tordera

Si è aspettato fino all’ultimo giorno possibile, oltre il quale sarebbe intervenuto il commissariamento da parte del Ministro della Sanità Beatrice Lorenzin: stamattina, primo giorno di marzo, la Giunta che nominerà ufficialmente il nuovo direttore generale della Asl 1.

La conferma è arrivata al Capoluogo direttamente da Silvio Paolucci, assessore alla Sanità. Si tratta di Rinaldo Tordera, 58 anni, manager dal lungo curriculum all’Aquila: il suo nome è legato inequivocabilmente alla Carispaq, di cui è stato il direttore generale dal 1999 al 2011. Ruolo che lasciò spontaneamente, dimettendosi, dopo l’inchiesta del Madoff dei Parioli che coinvolse, seppur marginalmente ma comunque sotto la sua reggenza, la Carispaq.
Attualmente è presidente della azienda municipalizzata dei rifiuti Asm, amministratore delegato di Sviluppo Italia Abruzzo, presidente del Conservatorio “A. Casella” dell’Aquila e consigliere della Camera di Commercio aquilana.

Al fianco di Tordera ci sarà Roberto Marzetti, ex direttore generale della Asl dell’Aquila. Marzetti, direttore della Asl 1 tra il 2006 e il 2009, ex consigliere comunale di Pescara, era stato eletto nuovo presidente del Museo delle Genti d’Abruzzo nello scorso febbraio. Marzetti è molto vicino al presidente della Regione Luciano D’Alfonso,soprattutto per le tematiche in ambito sanitario.

Da presidente di Asm, ha firmato nella giornata di ieri un protocollo con il Comune dell’Aquila che consente di recuperare crediti per 3 milioni e mezzo di euro: alla domanda se fosse l’ultimo atto da capo dell’Asm, ha nicchiato e fatto batture. Tra il serio ed il faceto, resta comunque l’impressione che la sua speranza sia alquanto concreta e focalizzata nel brevissimo periodo.

“Ringrazio per la fiducia in me riposta” ha detto al Capoluogo il neo direttore generale della Asl. “Il mio impegno e’ totale per interpretare i bisogni e le esigenze di tutti gli abitanti della provincia e di tutti gli operatori del settore.”

La sua nomina viene da una vera e propria lotta interna al Pd aquilano e che ha coinvolto comune e regione: a sponsorizzarlo senza ma e senza se il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, che in più occasioni ha fatto intendere che l’esperienza manageriale e di gestione fosse preferibile alla professione per il nuovo direttore generale della ASL. Insomma, meglio un manager con molta esperienza gestionale che un medico aquilano.

Dall’altra parte della barricata, battagliero fino alle ultime ore, il fronte di Pierpaolo Pietrucci, consigliere regionale Pd e portavoce di un’amplissima rappresentanza del territorio (gran parte dell’arco consiliare, dei Sindacati, dei Medici dell’Ospedale, i 35 Sindaci dell’ambito Aquilano) che hanno premuto per la nomina di uno dei medici aquilani, preferibilmente donna, scelti dall’albo degli idonei della Asl1.
Una battaglia non per il campanile,” ha più volte sottolineato Pietrucci, che ha chiesto,fino a ieri sera, che “la decisione venga presa sulla base del diritto alla salute degli abitanti delle aree interne . E’ necessario che al tavolo di negoziazione regionale vi sia un profondo conoscitore della realtà sanitaria provinciale che sappia riportare con efficacia tutte le istanze provenienti dal territorio. Per questo motivo il presidente D’Alfonso e l’assessore alla sanità Silvio Paolucci hanno scelto per guidare le Asl di Pescara e Chieti due dirigenti medici”.

Gli stessi D’Alfonso e Pietrucci hanno atteso fino all’ultimo giorno possibile, rimanendo ad osservare quanto stesse accadendo e auspicando che si raggiungesse un compromesso: si parla di cene carbonare, incontri tutti aquilani fra Lolli, Cialente e Pietrucci proprio per giungere a un nome comune. Proprio in una di queste riunioni dello scorso fine settimana pareva si fosse trovata la quadra attorno alla dottoressa Patrizia Masciovecchio, direttrice del Dipartimento di medicina legale del San Salvatore e moglie, fra l’altro, dell’assessore aquilano Pierluigi Mancini.

Ma la nomina del presidente dell’Asm, alla fine, pare aver avuto la meglio: con essa, arriva anche una delibera di giunta regionale in cui ci sarebbero le giustificazioni, corredate da supporto giuridico, che permetterebbero all’esecutivo di andare a pescare in albi diversi da quello abruzzese, troncando di fatto sul nascere le decine di ricorsi che gli idonei abruzzesi avrebbero potuto avanzare. Ricordiamo, infatti, che Rinaldo Tordera non è all’interno dell’albo degli idonei a ricoprire tale ruolo nella Asl 1: è iscritto a quello della Lombardia per il quale, peraltro, non è neppure nella short list dalla quale il Presidente Maroni avrebbe potuto attingere.

LE REAZIONI

“Pur di nominarlo si è fatta una delibera ad hoc per evitare ricorsi vista la non idoneità al ruolo. Resta la procura!” Così ha commentato al Capoluogo la notizia Giuliana Vespa, segretario provinciale dell’Ugl, che già nei giorni scorsi aveva ribadito il proprio no a questa nomina.

“La contrarietà non è a prescindere. È che Cialente e D’Alfonso devono spiegare perché è stato scelto proprio Tordera a fronte di 127 idonei. C’è qualcosa di poco chiaro e molto torbido se si arriva a fare una delibera anti ricorsi! Erano consapevoli che ne sarebbero arrivati a iosa”. conclude.