Furti e sicurezza, i consigli dell’investigatore privato Massimo Saggia Civitelli

Una professione molto lontana dai film americani, carica di stereotipi e ricca di fascino.
Ciò che è certo è che l’investigatore privato si trova dall’altro lato della realtà, quella che spesso non ci immaginiamo.
IlCapoluogo.it ha intervistato Massimo Saggia Civitelli che ha fondato l’Agenzia Terminal Investigazioniche opera in Italia, Europa e Stati Uniti.
Da quanto tempo fa questo lavoro? “Dal 1992. Tutto è cominciato durante il militare quando ho scoperto di avere questa ‘predisposizione’ dovuta anche al fatto che ho frequentato sin da piccolo ambienti in stretto contatto con le forze dell’ordine, a partire da mio nonno che era in guardia di finanza”.
Di cosa si occupa la sua agenzia investigativa? “La gente identifica l’investigatore privato come colui che scopre tradimenti e infedeltà. Ma non è affatto così. Ci sono tanti ambiti su cui operare”.
Abbiamo dedicato questo primo ‘appuntamento’ a un tema molto attuale: furti e sicurezza in una città che sta cambiando.
E’ingombrante infatti l’allarme che c’è sui furti nel capoluogo abruzzese: è cresciuta la microcriminalità e allo stesso tempo l’attività di prevenzione da parte delle forze dell’ordine, ma questo non basta a ‘placare’ la paura dei cittadini.
Massimo Saggia Civitelli ha un legame forte con l’Abruzzo e da anni ha casa nell’aquilano quindi conosce questo spaccato di realtà.
Come si opera in ambito sicurezza e chi si rivolge a voi?
“Il lavoro dell’investigatore in questo caso previene. Arrivano da noi sia aziende che cittadini che ci chiedono consigli o sopralluoghi per istallare sistemi di videosorveglianza”.
Cosa è cambiato negli anni? E’in aumento la microcriminalità? “Sì, tutto è cambiato: prima entravano in casa quando era vuota, ora lo fanno anche con la gente dentro. Non c’è più il ladro di vecchia generazione e soprattutto sono di tutte le etnie. Fanno dei veri e propri raid. Puntano case senza allarmi, senza telecamere, senza cani. Si ruba alle 5 di pomeriggio. Prima uno stava attento la notte, adesso non è così. Si ruba per molto poco: anche per pochi euro, una catenina, un carica batterie.”
Collaborate con le forze dell’ordine? “Certamente, siamo in stretto contatto e c’è una collaborazione attiva quando capitano dei casi in cui io percepisco che debba esserci un loro intervento, praticamente una segnalazione dove c’è sentore di reati. Molti cittadini si rivolgono a me per segnalare reati o tali, evitando di rivolgersi alle forze dell’ordine per paura e mentalità antica”.
Cosa consiglia al cittadino che non si sente al sicuro? “Di riconoscere il problema e prevenirlo. Molti vengono da noi a furto accaduto”.