C'era una volta...

Pattinaggio a L’Aquila: dai titoli Mondiali alla diaspora degli agonisti

di Angelo Liberatore
Una disciplina sportiva che ha dato tanto lustro alla città di L’Aquila ma che, al contempo, sta ora attraversando una fase di profondo declino: si tratta del pattinaggio, e questa fattispecie è dovuta non tanto alla carenza di atleti quanto, invece, all’indisponibilità, sul territorio comunale, di una struttura coperta dove far loro svolgere un’adeguata preparazione.
Prima del terremoto, infatti, tanta parte del movimento gravitava sull’impianto di viale Ovidio, attualmente in fase di ricostruzione ma che, per tornare alla piena operatività, avrà ancora bisogno di tempi lunghi.
Oltretutto, ad oggi, non è chiara quale sarà la sua futura destinazione d’uso.
Se, infatti, da un lato il Consorzio Pattinaggio presieduto da Corrado Ruggeri (Campione del Mondo nella specialità quartetto alla rassegna iridata di Inzell datata 1968) vorrebbe che il fabbricato fosse dedicato esclusivamente a questo sport, dall’altro il Comune di L’Aquila sembra intenzionato a percorrere una strada orientata verso la multidisciplinarietà.
Un orientamento che, però, e su questo punto si poggia l’istanza di Ruggeri, confliggerebbe con le finalità per cui la struttura fu ideata e realizzata negli anni ‘70.

Pur se chiamato impropriamente Palazzetto dello Sport, infatti, l’impianto di viale Ovidio ha l’omologazione soltanto come “pista di pattinaggio al coperto”.

Ma a confermare la volontà civica di ampliare il ventaglio dell’utenza ci sarebbe l’appalto di alcuni lavori inerenti l’innalzamento del tetto dell’edificio, necessari per rendere la struttura fruibile anche ad altri sport indoor.

Proprio questa operazione, però, sta ad oggi bloccando l’iter di riedificazione: infatti, dopo il bando di appalto e l’apertura delle buste – quest’ultima operazione datata gennaio 2016 – le prime due ditte affidatarie hanno rinunciato.
Il motivo? L’aver proposto ribassi d’asta poi rivelatisi troppo alti rispetto al tipo di opera da cantierizzare.
In verità, a L’Aquila ci sarebbe anche un altro spazio che era stato pensato esclusivamente per il pattinaggio: la pista del quartiere Santa Barbara che, nel settembre 2004, ospitò anche un’edizione dei Campionati Mondiali con ai nastri di partenza atleti provenienti da 54 nazioni.
Dopo di allora (e dopo che si era anche pensato ad un progetto, poi abbandonato, di completa copertura) l’anello è, però, caduto in uno stato di profonda incuria.
Considerando questa situazione il Comune – con colpevole ritardo, va detto – sta pensando di togliere la struttura dalla disponibilità dell’attuale società gestrice il cui vincolo contrattuale, invece, arriverebbe a naturale scadenza solo nel 2037.
Nell’attesa di sviluppi, una cosa è certa: ad oggi, L’Aquila non è una città per pattinatori di livello agonistico.
I tempi in cui esponenti del mondo rotellistico del Capoluogo d’Abruzzo vincevano titoli Europei e Mondiali appaiono davvero davvero lontani.