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FAI, la grande bellezza della Provincia di L’Aquila

16 marzo 2016 | 15:53
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FAI, la grande bellezza della Provincia di L’Aquila

di Angelo Liberatore

Sette perle storico-monumentali che, sia singolarmente sia nel loro complesso, restituiscono una fotografia assai attrattiva del territorio provinciale.

Si possono definire in questo modo i luoghi che, sabato 19 e domenica 20 marzo prossimi, saranno tenuti aperti dalla Delegazione di L’Aquila del Fondo Ambiente Italiano nell’ambito della ventiquattresima edizione delle “Giornate FAI di Primavera”.

“In realtà – si rammarica Vincenza Turco, Capo Delegazione FAI di L’Aquila – i siti avrebbero dovuto essere otto. Abbiamo, purtroppo, eliminato dal programma la catacomba di Castelvecchio Subequo in quanto al suo interno si è aperta una lesione che non ci dava garanzie totali di sicurezza”.

“La visita – assicura però Turco – dovrebbe comunque essere recuperata tra fine aprile ed inizio maggio”.

Andando, invece, a scandagliare in dettaglio i luoghi effettivamente fruibili, la città di L’Aquila offrirà un percorso volto alla scoperta (o riscoperta) di parte delle mura urbiche attualmente sottoposte, nel loro complesso, ad una importante opera di ripristino e valorizzazione.

“Il percorso predisposto per l’iniziativa – spiega l’architetto Antonio Di Stefano, progettista e direttore dei lavori – si snoderà lungo il settore nord della città: partiremo dal Forte Spagnolo, una vera e propria gemma che, originariamente, era incastonata nel complesso della cinta muraria urbica, per poi visitare quattro degli antichi varchi di accesso alla città di L’Aquila. Si tratterà, nel dettaglio, di Porta Castello e Porta Bazzano, le cui attuali configurazioni risalgono al post sisma del 1703, di Porta Leoni, che invece mantiene il suo impianto originario datato fine ‘200 e, infine, di Porta Tione”.

“Per arrivare in questo luogo – dice ancora Di Stefano – dapprima attraverseremo la Villa Comunale e poi usufruiremo di un camminamento extra moenia realizzato nei primi anni 2000 e ripristinato dopo il terremoto del 6 aprile 2009”.

L’idea iniziale era, però, diversa: “Volevamo rendere disponibili anche alcune aree ancora cantierizzate, ma poi abbiamo desistito per via di questioni legate alla sicurezza”.

A proposito dei lavori ancora in essere, però, Di Stefano si lascia andare ad una previsione: “Entro un mese e mezzo tornerà fruibile la zona di Porta Branconia”.

Tornando all’attualità, a prendersi cura dei visitatori, come da consolidata tradizione del FAI, saranno circa 60 allievi che, provenienti da 4 Istituti Superiori cittadini (l’“Andrea Bafile”, l’ “Amedeo D’Aosta”, il “Da Vinci-Colecchi” ed il “Domenico Cotugno”), vestiranno i panni degli Apprendisti Ciceroni.

All’evento culturale si incardinerà anche un momento musicale: domenica 20 marzo alle ore 16, davanti il Convento di Santa Chiara, sarà infatti previsto un concerto dell’Ensemble di Sassofoni formata dagli allievi dell’indirizzo Liceo Musicale del “Cotugno”.

A poca distanza dal capoluogo D’Abruzzo, un altro sito dalla grande valenza artistica.

Nella frazione di Roio Piano, infatti, sarà aperta la Chiesa di Santa Rufina.

Si tratta di un’edificio di culto costruito nel 1500 dalla famiglia Colonna ed assai interessante soprattutto perché, al suo interno, trova posto un affresco, anch’esso risalente al secolo XVI, la cui parte centrale è attribuita al pittore aquilano Antonio Percossa. Si tratta di un allievo del Perugino ed il soggetto da lui scelto è una Madonna con Bambino contiornata dalle figure di due martiri romane, Santa Rufina e Santa Seconda.

Un’ampia parte della zona orientale della Conca aquilana sarà, invece, interessata da sei itinerari ricompresi nel progetto “Sulle strade del pane”.

Pescomaggiore, Picenze, Barisciano, San Demetrio ne’ Vestini, San Panfilo D’Ocre: sono solo alcuni dei luoghi, tra Comuni e frazioni, nei quali, grazie anche alla collaborazione con l’Associazione San Valentino ONLUS, si è dato il via ad interventi di restauro degli antichi forni, di comunità e non.

Ad essere interessato dall’iniziativa anche Poggio Picenze il cui forno, però, ad oggi è inagibile in quanto si trova ancora all’interno della Zona Rossa.

Il 19 e 20 marzo, nel dettaglio, 106 giovani Ciceroni provenienti dall’IPSIASAR di L’Aquila, dalla Scuola Media di Barisciano e dalla Primaria di Poggio Picenze accompagneranno i visitatori alla scoperta delle specificità caratterizzanti le diverse strutture. Ad esempio l’iscrizione settecentesca che, posta sulla porta d’ingresso, dettava le regole per l’utilizzo del forno di Barisciano.

Spostando il focus sulla Valle Peligna, Sulmona si offrirà con il complesso comprendente Complesso e Chiesa di santa Chiara (i cui segreti saranno illustrati dagli Apprendisti Cicerani del Liceo Classico O”Ovidio”) mentre a Vittorito sarà possibile visitare, per la prima volta dopo il terremoto del 2009, la Cantina Storica di Italo Pietrantonj.

Aperta nel 1830 è la più antica d’Abruzzo e, come spiega Alice Pietrantonj, attuale co-titolare dell’azienda vitivinicola: “al suo interno conserva vestigia importanti come una serie di torchi settecenteschi o una cisterna del 1839 interamente relizzata in vetro di Murano”.

Da Vittorito a Raiano: qui, l’Amministrazione guidata dal Sindaco Marco Moca (che, seconda solo a quella aquilana, ha già aderito al FAI) aprirà l’Eremo di San Venanzio, edificato tra il XV ed il XVII secolo

“Si tratta di un luogo assai suggestivo – afferma il Primo Cittadino – che, ad esempio, toccò particolarmente la sensibilità di Benedetto Croce. Lo scrittore nativo di Pescasseroli, infatti, nei primi anni del 1900 era solito soggiornare a Raiano e dell’Eremo disse: ‘il Romitorio è come un ponte sospes sull’Aterno’ ”.

A livello monumentale, l’interno della struttura conserva 17 statue in terracotta policroma che, risalenti al 1510, raffigurano soggetti di ispirazione religiosa.

Oltre all’Eremo sarà visitabile (anche da persone con disabilità) la Riserva naturale regionale delle Gole di San Venanzio.

Nel Comune di Gagliano Aterno, infine, sarà aperto al pubblico il locale Castello. “Si tratta di un’occasione rara – afferma l’Amministratore Patrizia Di Meglio – in quanto il complesso è privato e, di conseguenza, visitabile solo a discrezione dei proprietari”.

Facendo un rapido quadro storico l’edificazione del Castello risale al 1328 e, nell’arco della sua storia, è stato abitatio da diverse famiglie di rango, l’ultima delle quali è stata quella dei Lazzaroni.

“Negli anni ’70 del 1900 – argomenta Patrizia Di Meglio – fu la Baronessa Giulia Lazzaroni a decidere di operare una divisione non invasiva del Castello; ne ricavò 18 appartamenti che, poi, sono stati venduti”.

Tornando alla visita, questa riguarderà alcune parti comuni dell’edificio tra cui spicca la cappella di San Nicola dove, nel 1828, furono traslate le spoglie di Santa Fiorenza.

I siti Fai  seguiranno gli stessi orari sia per sabato sia per domenica: 10.00 – 13.00  e 15.00 – 18.00.