Confetti scaduti e riciclati: ora si teme per l’immagine della città

di Eleonora Falci
A ridosso di Pasqua, festività che richiama a Sulmona migliaia di turisti per la celebre Madonna che scappa in piazza, la brutta vicenda che riguarda un confettificio la cui attività è stata sospesa dai Nas rischia di trasformarsi in un boomerang per l’immagine della città.
William Di Carlo, Ovidio, Pelino – solo per nominare i più famosi produttori dei celebri confetti di Sulmona – hanno preso le distanza da questi fatti.
“Siamo fortemente dispiaciuti perché l’atteggiamento di una singola azienda rovina l’immagine del confetto di Sulmona, il prodotto tipico e tradizionale delle cerimonie e degli eventi lieti di ciascuno di noi” fanno sapere dalla William Di Carlo. “È nostra intenzione aumentare la collaborazione con gli altri confettifici della Valle Peligna per conservare alto sia il nome del confetto che l’operato delle aziende che da tanti anni hanno lavorato costantemente e seriamente per lo sviluppo del territorio.” Stessa posizione per Pelino: “La qualità, l’accurata finitura , il prestigio dei nostri confetti che hanno dato e continuano a dare grande fama alla città di Sulmona sono la garanzia che l’azienda Pelino da sempre offre alla sua clientela adeguandosi a tutte le norme in vigore di igiene, trasparenza e di raffinata selezione di materie prime. Quindi episodi come quello riportato, che ci vedono ASSOLUTAMENTE ESTRANEI, non devono più accadere per continuare a dare a Sulmona l’onorabilità conquistatasi nei secoli.”
La fabbrica di confetti “Ovidio” di Sulmona “oltre a condannare il comportamento scorretto di chi non ha rispettato le regole basilari di questo settore, ribadisce la propria estraneità alla vicenda in questione. Rammaricati per quanto accaduto, soprattutto per il danno di immagine arrecato ai produttori e all’intera città di Sulmona, la fabbrica di Confetti “Ovidio” ritiene opportuno che le autorità competenti mettano ulteriormente in luce e all’attenzione di tutti gli interessati chi oltre a non rispettare le regole, danneggia uno dei settori vitali dell’economia del Centro Abruzzo.”
Una notizia che ha fatto il giro dei tg e dei giornali nazionali e che rischia davvero di gettare un’ombra su uno dei settori principali dell’economia e del turismo del Centro Abruzzo.