Riti religiosi e usanze pasquali in terra abruzzese

24 marzo 2016 | 17:09
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Riti religiosi e usanze pasquali in terra abruzzese

di Nando Giammarini

La Pasqua, con il suo carico d’amore e serenità, rappresenta, per i cristiani, un momento di gioia e di pace culminante con la resurrezione di Cristo: un messaggio di vita e di speranza. Tante sono le tradizioni che si alternano in Abruzzo nella circostanza della settimana Santa. La Processione del venerdì Santo  all’Aquila, Organizzata dall’Associazione laica ” Cavalieri del Venerdì Santo”, presieduta da Angelo De Nicola e  giunta alla sua 62esima  edizione  è una grande tradizione che si rinnova nel tempo . Uno dei momenti più sentiti dalla Comunità aquilana. Dal lontano 1954 quando  fu riportata in auge ad opera dei Frati Minori della Basilica di S. Bernardino   non si è più interrotta. Tranne nel 2009  allorchè, purtroppo, il venerdì Santo ci furono i funerali delle povere vittime innocenti del terremoto. Quest’anno dopo la  riapertura della Basilica di S. Bernardino finalmente ristrutturata  la Processione avrà luogo,   dalle ore 20.00 salutata dai 99 rintocchi della Torre Civica, dall’omonima   chiesa    da cui partiranno tutti i fedeli che raggiungeranno in corteo, attraverso le vie percorribili della città, Piazza Duomo.  Esso     transitera’   su  via San Bernardino, Quattro Cantoni, piazza Palazzo, Torre civica, via Marrelli, piazza Machilone, piazza Duomo (si attraversera’ all’altezza chiesa Anime Sante), corso Vittorio Emanuele, Quattro Cantoni, via San Bernardino e rientro in basilica   cui seguira’ la preghiera dell’arcivescovo monsignor Giuseppe Petrocchi. Per la prima volta il Cristo morto uscirà e rientrerà nella stessa porta santa. Questa’anno   la scorta d’onore    è stata affidata ai soci dei due club cittadini del Rotary L’Aquila e Rotary Gran Sasso d’Italia guidati all’ingegnere aquilano  Sergio Basti,  governatore distrettuale.  La Stele in ricordo delle 309 vittime del sisma del 6 aprile 2009  sarà portata e scortata, oltre che dalla Fondazione 6 Aprile per la Vita e dai parenti delle vittime, da un folto numero di studenti del terzo, quarto e quinto anno ed ex allievi dell’Istituto Superiore “Europa Unita Enriques” e dell’Istituto Superiore “Meroni” di Lissone (Milano) accompagnati da alcuni loro docenti.  Un gesto importante e significativo apprezzato dall’ intera Comunità aquilana  che Renza Bucci   ha ringranziato a nome  della Fondazione con poche ma sentite parole:  “Un immenso grazie per l’interesse e l’affetto dimostrato all’Aquila”.  La suggestiva e toccante manifestazione  muoverà i primi passi alle 20 di venerdì 25  marzo e sarà accompagnata lungo il percorso da tanta gente aquilana e non che interverrà a questa  consueta manifestazione religiosa. Un sacro rito.  Loro  sfileranno,  con delle fiaccole in mano  portando in corteo altri  simulacri e statue realizzate fin dal 1950 da alcuni artisti aquilani.  Questo avvenimento, tanto simbolico quanto evocativo, è carico di ricordi con i suoi affetti, emozioni e sentimenti impressi nella mente, nel cuore e nell’animo di tante generazioni di  abruzzesi.  La Processione – in cui risuoneranno le note dello struggente Miserere di Selecchi  – vedrà la  scorta d’onore affidata ai soci dei due club cittadini del Rotary L’Aquila e Rotary Gran Sasso d’Italia guidati dal governatore distrettuale l’ingegner aquilano Sergio Basti. I due clubs, stando a notizie dell’ultimora,   si sono accollati anche l’onere di contribuire al restauro della statua del Cristo Morto che, ormai, al pari degli altri simulacri necessità di lavori conservativi.  In tutti i paesi dell’Alta Valle dell’Aterno – Montereale , Pizzoli, Barete , Cagnano Amiterno, Capitignano  e Campotosto –  vige l’antica costumanza della benedizione delle uova sode la sera del sabato; esse dovranno essere consumate la domenica mattina giorno della Santa Pasqua e della Resurrezione di Cristo.   Nell’Abruzzo Marsicano, esattamente a Pratola Peligna,  La statua della Vergine Maria, vestita di nero in segno di lutto, viene portata in processione per le vie del paese e domenica mattina, giorno di Pasqua,si festeggerà l’incontro tra la Madonna ed il figlio risorto. Oggi,  all’inizio del terzo millennio,  in piena era consumista, nonostante la crisi che attanaglia il paese, tanti simboli rappresentano la Pasqua. In primis la colomba che da sempre è simbolo di pace e fratellanza tra tutti i popoli della terra. Diceva tempo fa un noto studioso di arti e tradizioni popolari che la fede radicata nel terreno della tradizione si rinverdisce con l’attualità e un giorno, non lontano, darà i suoi frutti. Che veritiera affermazione! Auguriamoci che i frutti generati dalla Pasqua siano , per sempre, il pane quotidiano di tutti gli uomini della terra.  Desidero rivolgere , con questo articolo, i migliori auguri  per una  buona e serena Pasqua   al Direttore, alla redazione tutta  ed ai tutti i lettori  di questa splendida testata