La coppia scoppia! Che succede ai figli?

di Roberta Bernardi
Quando all’interno di una famiglia i genitori si separano, tutto il nucleo familiare viene fortemente coinvolto sul versante sia organizzativo che emotivo.
Si può quindi dire che non sono solo i coniugi a separarsi, ma tutti nella famiglia devono affrontare questo processo ed elaborarlo per superarlo. Gli effetti della separazione sui figli risentono molto di un insieme di eventi di tipo sociale, economico, legale e psicologico. Tali eventi hanno il potere di amplificare o, al contrario, di attenuare lo stress legato all’atto della separazione e sono quindi molto importanti da considerare.
Innanzitutto, è importante sapere che i disagi maggiori tra i membri della famiglia, sia che si tratti di adulti sia che si parli di bambini, si hanno solitamente entro i primi due anni dalla separazione. Dopo un anno e mezzo circa infatti quasi tutti i bambini trovano un certo equilibrio, superando le maggiori problematiche e tornando alla loro vita di sempre.
Il modo con il quale i bambini si adattano alla separazione dei genitori dipende per lo più da come i genitori stessi gestiscono questo processo. La capacità dei figli di adattarsi alla separazione dei genitori dipenderà quindi dal grado di maturazione dei genitori stessi e dalla loro capacità di collaborare nel processo di separazione.
I bambini hanno bisogno di una spiegazione della rottura familiare che sia adeguata alla loro età e alla loro personalità. Hanno bisogno di capire che, nonostante non vivano più con entrambi i genitori, essi rimarranno comunque legati a loro e che mamma e papà li continueranno a seguire ed amare allo stesso modo.
I bambini appartenenti a famiglie divorziate non sono in realtà più a rischio di bambini i cui genitori non hanno divorziato, infatti la conseguenza del fatto che i genitori siano insieme o separati ha poca influenza sul loro benessere psicologico.
Studi scientifici hanno dimostrato che i figli di genitori separati mostrano difficoltà da due a tre volte superiori rispetto ai bambini appartenenti a famiglie “non separate” solo nel caso in cui siano stati esposti ad un ambiente familiare caratterizzato da alta conflittualità. Ciò significa quindi che i disturbi mostrati da questi bimbi non sono direttamente determinati dalla separazione dei genitori, ma piuttosto dalla conflittualità tra i loro genitori che si protrae nel tempo. Il conflitto tra i genitori è il fattore fondamentale che danneggia lo sviluppo dei figli e genera in loro problemi comportamentali ed emotivi. In molti casi, tale conflitto può precedere di anni la separazione o addirittura rimanere perenne senza arrivare alla rottura dei coniugi. Quindi, per un buono sviluppo psicologico, è più importante che i genitori non siano in conflitto piuttosto che stiano insieme.
Il bene dei bimbi lo fa una coppia genitoriale non conflittuale e non una coppia che resta insieme per facciata ma vive di litigi continui.
Il ruolo nocivo della conflittualità tra i genitori sui figli si può spiegare con il fatto che il conflitto prolungato tra i partner crea un clima familiare più teso e i due genitori, occupati a litigare, sono meno disponibili con i figli. Questi ultimi per catturare la loro attenzione spesso hanno comportamenti strani, ed esasperano alcuni normali segnali di ricerca dell’ attenzione, perpetuando così un circolo negativo di rapporti. Mi preme sottolineare che il conflitto genera tensione emotiva e dolore, ed i bambini per crescere sani hanno bisogno di ambienti sereni ed armonici.
Il risvolto positivo di un divorzio lo si ha alla lunga, si è infatti osservato che i figli di genitori separati cominciano prima a contribuire al proprio mantenimento, sono più indipendenti, vanno prima a vivere per conto proprio, hanno più amici e li frequentano più spesso rispetto ai loro coetanei con i genitori uniti.
Insomma, non preoccupiamoci se stiamo affrontando una separazione, piuttosto poniamo attenzione al clima che accompagna tale evento e gestiamo il tutto facendoci guidare dalla razionalità e non dall’emotività. I figli sanno cavarsela benissimo da soli se sanno di poter contare sull’amore di mamma e papà, anche se questi non stanno più insieme.
di Roberta Bernardi per Psicologiamo.
34 anni, Psicologa Clinica e Psicoterapeuta, Roberta ha recentemente dato alla luce Azzurra ed Aurora. Attualmente impegnata in PhD presso l’Università degli Studi di L’Aquila, è specialista in psicopatologia infantile e adolescenziale con annesse problematiche familiari. BLOG: PSICOLOGIAMO