Noi con Salvini, ricostruzione frazioni: “Palumbo nega l’evidenza”

3 aprile 2016 | 11:12
Share0
Noi con Salvini, ricostruzione frazioni: “Palumbo nega l’evidenza”

“È particolarmente curioso che il capogruppo del Pd che dalla posizione di osservazione orograficamente privilegiata di Roio sul territorio del comune dell’Aquila ancora adesso dichiara che la ricostruzione delle frazioni procede oramai a regime”. Il gruppo consiliare Noi Con Salvini replica così alle dichiarazioni di Stefano Palumbo, capogruppo Pd in consiglio comunale, sull’avvio della ricostruzione nelle frazioni del Comune dell’Aquila. “Continuare a negare l’evidenza non penso serva a nessuno se non a lui stesso – scrivono i consiglieri Daniele Ferella, Emanuele Imprudente e Luigi D’Eramo – per cercare di giustificare tutte le mancanze di questa amministrazione, di cui evidentemente condivide le scelte, di fronte ai suoi compaesani. I ritardi sulla partenza delle frazioni sono stati e continuano ad essere una scelta politica che lo stesso ha nel tempo avallato. A parte alcune frazioni che vedranno partire qualche cantiere nel 2016 per poi proseguire nei prossimi anni, ai 33 centri che prima del 2019 non vedranno posizionare neanche una gru cosa dice il Palumbo? Dirà forse che avevano più diritto altri che hanno vissuto lo stesso dramma del terremoto? Spieghi chiaramente che per scelta del PD un cittadino di Coppito viene in secondo piano rispetto a uno di Roio”.
“Spieghi perché quando sono state votate le linee di indirizzo delle priorità, il cosiddetto cronoprogramma, è stato respinto l’emendamento del consigliere Ferella che chiedeva pari dignità per tutti i cittadini e chiedeva che tutte le frazioni partissero subito e insieme alla città”.
“Spieghi perché non si riconoscono i contributi nelle frazioni con gli stessi criteri con cui sono concessi al centro della città. Dica che ci sono nel comune dell’Aquila cittadini di serie B che avranno tantissimi problemi a ricostruire stando nel contributo concesso e dovranno andare in accollo non per loro scelta ma di chi non riconosce più di 420 euro circa al metro quadro per tutto ciò che non è prima abitazione ma sta in aggregato con prime abitazioni. Spieghi lui agli abitanti delle frazioni che rischiano di essere obbligati agli adeguamenti energetici degli edifici senza che tutto ciò riceva un finanziamento e che magari, per questo obbligo imposto,dovranno prevedere cappotti termici interni alle abitazioni e non esterni con riduzione delle superfici calpestabili e problemi di umidità e muffa.
Spieghi il capogruppo del PD come mai i cantieri su alcune frazioni partono solo a un anno dalle elezioni”.