L’Aquila non dimentica, la fiaccolata del ricordo



Ha preso il via pochi minuti dopo le 22 la fiaccolata commemorativa in ricordo delle 309 vittime del sisma: questa è la notte del ricordo per gli aquilani, la notte più lunga dell’anno.
Partenza dal Tribunale, luogo quanto mai simbolico: non solo per quella giustizia invocata in questi sette anni e per la quale la città è scesa nuovamente in piazza – ricordiamo la manifestazione del 30 marzo scorso “Tutti convocati”. Ma anche perché, ed è un colpo d’occhio che fa battere forte il cuore a chi sta percorrendo i primi metri, sono molte le persone affacciate alle finestre dei palazzi finalmente ricostruiti in via XX Settembre.
Ad aprire il corteo, uno striscione bianco, con i nomi delle 309 vittime. L’Aquila va avanti, ma non dimentica quella notte e il silenzio con il quale centinaia di persone stanno sfilando con le fiaccole in mano ne è testimonianza.





Le fiaccole sono state distribuite alla partenza del corteo, a cura delle organizzazioni di volontariato della Protezione Civile: lungo il percorso, bidoni pieni d’acqua per spegnerle in sicurezza, messi a disposizione dall’ASM.






Attorno alle 23, il corteo è arrivato davanti alla casa dello Studente, per proseguire poi verso viale Crispi. Sempre in silenzio, un silenzio atroce, il corteo riparte, squarciato dal solo grido, in greco, di una madre che ha perso il proprio figlio in via XX Settembre, a L’Aquila.


Sono davvero molte le persone che stanno sfilando, silenziosamente, per le vie del capoluogo: a quelle partite dal Tribunale se ne sono aggiunte altrettante strada facendo. A metà percorso le fiaccole, in tutto 4000, erano terminate.

A mezzanotte in punto la fiaccolata arriva in piazza Duomo. Con un: “E loro non ci sono più” inizia la lettura dei nomi delle vittime del terremoto nella principale piazza cittadina, fra le gru e i teli dei cantieri.


Si fa fatica ad arrivare a San Giuseppe Artigiano, basilica nella quale si tiene la Santa Messa in ricordo delle vittime: a causa dei lavori sui sottoservizi, infatti, l’ingresso a via Sassa è contingentato e sono i volontari della Protezione Civile a far passare, pochi alla volta, quanti vogliono arrivare alla chiesa.

Una notte lunga, lunghissima per gli aquilani, che alle 3.32, in silenzio, ricordano come le loro vite e la loro città siano drammaticamente cambiate in una notte di aprile di sette anni fa.
(e.f.)
(g.b.)
(a.t.)