Matteo Salvini visita Paganica

Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, è in visita a Paganica, popolosa frazione del Comune dell’Aquila. Appena arrivato nella piazza del paese, Salvini ha indossato (come prassi nelle sue visite) una felpa bianca con la scritta ‘L’Aquila’.
“Bertolaso no, non è il mio candidato” dichiara ai giornalisti. Solo una battuta, perché Emanuele Imprudente, consigliere comunale del gruppo Noi Con Salvini, chiede inizialmente alla stampa di rimandare le domande alla conferenza stampa che si terrà in tarda mattinata a Palazzo Fibbioni, dopo una visita nel centro storico dell’Aquila.

“Sono passati sette anni e c’è ancora tutto da ricostruire”. Queste le parole a caldo del segretario. “La gestione del comune Dell’Aquila non è sufficiente. Voglio ricordare agli italiani che c’è ancora tanta gente senza casa, lavoro e negozi. Centinaia di progetti fermi, il governo deve prendere in mano la situazione. Necessario un intervento nazionale. L’anno prossimo penseremo a un possibile candidato sindaco, c’è gente che che sta crescendo molto bene”.

‘È venuto x verificare’ dichiara Imprudente, che snocciola anche i dati sulla ricostruzione. Ad accompagnarlo nella sua visita a 7 anni dal terremoto sono, insieme ad Imprudente, i consiglieri comunali Daniele Ferella e Luigi D’Eramo; presenti anche il coordinatore provinciale di NcS, Alfonso Magliocco, e Paolo Arrigoni, senatore e responsabile regionale del movimento.
A seguire Salvini nella sua visita ci sono anche tanti cittadini, allevatori e commercianti che espongono i problemi che quotidianamente affrontano da sette anni. La visita del segretario della Lega Nord di un anno fa fu animata da contestazioni; al momento, invece, il clima a Paganica è assolutamente calmo.
Alla Villa Comunale della frazione aquilana, l’incontro con i subappaltatori della ricostruzione, i quali “secondo la nuova normativa sono fermi da giugno 2015, pur avendo lavorato come subapaltatori nella ricostruzione dell’Aquila”; a bloccare i piccoli artigiani è una circolare di un dirigente del Comune. I subappaltatori rischiano di dover lavorare come dipendenti per le grandi aziende

A seguire, l’incontro con gli allevatori, che espongono a Salvini i problemi del mercato unificato (come i prezzi bassissimi del valore del latte) e della mancanza di tutele alle loro produzioni. Uno degli allevatori presenti ha raccontato di aver comprato alcuni anni fa 100mila euro di quote latte che oggi non valgono più niente.
Svantaggi anche nella vendita degli agnelli di Pasqua contro il colosso della grande distribuzione organizzata: 4,90 euro al kilo contro gli oltre otto euro al di sotto dei quali gli allevatori locali non hanno potuto vendere la loro carne.



