
Di Valter Marcone
Le parole hanno lo stesso odore
dei luoghi,delle cose
ma anche i silenzi;
il silenzio del cortile
profuma di acacia e trifoglio
e le stanze sanno di polvere e di uva passa.
Ed è questo che portiamo dentro
quando apparteniamo agli oggetti
alle cose in fila
lungo i muri e i pensieri
non si consumano parlando.
Ed è così
che le nostre solitudini
contornate da ore immobili
stanno davanti agli occhi
e quello che è accaduto
lo possiamo forse raccontare
solo se ce lo inventiamo di nuovo ,
così ci divertiamo
ad assomigliare a quello
che abbiamo inventato con le parole .