Gli aquilani combattono lo straniero, Cialente forever

di Roberta Galeotti
L’Aquila è una strana città e la sua gente non è da meno!
Abbiamo tirato i sanpietrini a Renzi, cacciato Berlusconi e investito di insulti Bertolaso.

Lunedì scorso abbiamo offeso e contestato Salvini e lo abbiamo coperto di improperi sui social.
Dobbiamo dedurne che, gli unici di cui gli aquilani si fidino, siano gli amministratori locali. Cialente in testa a tutte le nostre battaglie: sui tetti, in autostrada o a Roma! Cialente forever!
Cialente gestisca la ricostruzione, il nuovo masterplan della città, i progetti CASE e il futuro industriale del nostro polo!
Scelga ponti, monumenti e arredo urbano! Ricordo, come una lontana reminiscenza degli anni ’90, la reazione a furor di popolo degli aquilani per difendere la loro montagna dal pericolo di assedio di mister Benetton, intenzionato ad investire sullo sviluppo turistico del Gran Sasso. L’incursione dello straniero è stata sventata e, per fortuna, il Gran Sasso è stato protetto e valorizzato dal prolifico Centro Turistico del Gran Sasso, che ne ha fatto il più importante ed esclusivo polo di sport invernali del centro Italia. Una battaglia molto più vicina c’è stata contro l’idea di Berlusconi di dividere in 4 quadranti il centro storico di L’Aquila e affidarne il recupero e lo sviluppo ad altrettanti imprenditori. Grande battaglia, anche, contro lo straniero che si è impadronito dell’aeroporto di Preturo e poi, in ultimo, i Piani di Pezza.

Ma non possiamo dimenticare la nostra matrice artistica che ha armato la rivolta ai tempi della costruzione dell’Auditorium di Renzo Piano, quando, infatti, ogni aquilano ha fatto sfoggio delle proprie enormi competenze in architettura riempiendo di commenti inopportuni ed ingrati le pagine dei social. Stessa sorte infamante è toccata all’opera dell’artista fiorentino, collocata nella rotatoria tra via Vicentini ed il viale della stazione. Per giorni interi la scultura è stata al centro di commenti e foto montaggi improbabili e denigratori. Gli aquilani si armano contro lo straniero! Come nei tempi di Federico II, nessuno mini la stabilità e la prosperità della nostra splendida città, che prospera nella sua verde Piana, difesa dalle imponenti montagne. Ma qualche straniero si è timidamente insinuato e qualche piccolo miracolo è riuscito a compierlo… Uno su tutti? Santo Stefano di Sessanio!