Immobile e litigiosa: la Regione è in crisi?

di Eleonora Falci
Doveva essere una giornata storica in Consiglio regionale, addirittura convocato in doppia seduta, ordinaria e straordinaria, per macinare un bel po’ di Interrogazioni e Progetti di legge rimasti indietro nonché per discutere della grana trasporti, prima che esploda con lo sciopero indetto dalla CGIL per il 13 maggio. A margine, ma neanche tanto, l’ombra di un tavolo romano a cui stamane sedevano il presidente Luciano D’Alfonso e l’assessore alla Sanità Silvio Paolucci: oggetto, la tanto attesa uscita della Regione dal commissariamento dopo quasi un decennio di lacrime e sangue, che ha attraversato ben tre governi regionali, da Del Turco a D’Alfonso.
Di storico non c’è stato proprio nulla, anzi. Entrambe le sedute, ordinaria e straordinaria, dopo due aggiornamenti sono state rinviate a data da destinarsi: una data che, vista la concomitanza con la presentazione delle liste elettorali, rischia di giungere non prima della metà di maggio.
Quello che lascia perplessi, di fatto, è il continuo rinviare, da parte del Governo regionale, discussioni e punti all’ordine del giorno per settimane se non per mesi. Prova esemplare è l’elezione del Garante dei Detenuti della Regione Abruzzo: sono mesi che si va avanti senza che si raggiunga un accordo, continuando a introdurne l’elezione come punto all’ordine del giorno – che puntualmente viene rinviato – delle sedute.
Stessa cosa succede anche per le Commissioni: i nodi stanno venendo al pettine e negli ultimi giorni voci di corridoio parlano di una maggioranza più che turbolenta, con mancati numeri legali e incapacità di arrivare all’approvazione di progetti di legge da parte dello stesso centro sinistra. Ore, anche qui, passate in Commissione che portano ad un nulla di fatto. A farne le spese, soprattutto, i progetti di legge a firma dell’assessore alle politiche sociali Marinella Sclocco, che ha visto rimbalzare le proprie proposte contro un muro di gomma eretto in Commissione.
Dall’altra parte, le minoranze fanno, come si addice a loro, opposizione: i Cinque Stelle con decine di emendamenti ai progetti di legge durante la loro discussione in Commissione, i Forzisti puntando il dito contro i mal di pancia all’interno della maggioranza.
Mauro Febbo parla di ennesima fumata nera in consiglio regionale, Lorenzo Sospiri di “scelta inaccettabile” e di immobilismo imbarazzante di questa maggioranza.
Che, a sua volta, non lascia trasparire nulla all’esterno: non è dato sapere, al momento in cui si scrive, nemmeno l’esito del tavolo per l’uscita dal commissariamento della sanità.
Il Capogruppo regionale del Partito Democratico Mariani difende la scelta di rimandare il Consiglio regionale, ‘in quanto le argomentazioni erano di notevolissima importanza in quanto, tra le altre, riguardavano il trasporto pubblico abruzzese e, considerati gli impegni del Presidente D’Alfonso e dell’Assessore Paolucci a Roma per discutere di sanità, è stata una scelta razionale.’ si legge in una nota. “Le commissioni consiliari hanno portato via molto più tempo del previsto, in quanto è stato dato ampio spazio al dibattito, vista l’importanza dei progetti di Legge oggetto della discussione. Era importantissimo risolvere alcune problematiche relative alle comunità montane, ma come accade spesso, l’ostruzionismo l’ha fatta da padrona. Mi auguro e ci auguriamo tutti, che queste “fumose provocazioni” abbiano meno frequenza, per lasciare spazio a discorsi che possano portare dei benefici a tutta la comunità abruzzese, che rappresentiamo tutti, indistintamente dal “colore ”politico”.
Ma è certo che più di qualcosa non va e quello che rischia di essere un lungo stop potrebbe essere utilizzato, a sua volta, per ricucire l’ennesimo strappo in una maggioranza che, nonostante il pugno di ferro nel guanto di velluto di D’Alfonso, non è mai stata compatta.