Gli Alpini salutano il Libano: Missione compiuta

Si conclude ildiariodei nostri alpini in missione in Libano. E’ partito sei mesi fa il Nono Reggimento alpini dell’Aquila per il Libano meridionale. Circa 300 uomini hanno operato in seno alla task force Italbatt, nell’ambito dell’operazione internazionale ‘Leonte’. E’ stata una missione molto delicata, dal punto di vista militare, ma anche umanitario. Si tratta della missione internazionale di sicurezza e assistenza Unifil che opera su mandato delle Nazioni Unite. Gli Alpini del Battaglione aquilano hanno affiancato quelli della Brigata alpina Taurinense. Ma non solo. Sono stati di supporto alle Forze Armate Libanesi e hanno svolto l’importante compito di assistere la popolazione locale. Nella sezione ALPINI IN LIBANO del giornale c’è il resoconto dettagliato della missione sulla linea di confine che separa il Libano da Israele. Questa lingua di terra, denominata Blu Line ospita il contingente italiano dal 2006. Le cose sono cambiate in questi anni. Lo aveva raccontato a IlCapoluogo.it il capitano Marco Di Lorenzo all’inizio della collaborazione con ilo nostro giornale.
“Questa zona prima della missione Unifil era considerata la più calda e rischiosa del medioriente. Oggi, rispetto a quanto sta accadendo tutt’intorno in questa parte del Libano meridionale, la blu line è sicuramente la regione più stabile, sebbene si parli sempre di una stabilità volatile. Da un paio di anni i bambini e i ragazzi sono tornati a scuola. I nati dopo il 2006 non hanno memoria viva della guerra! E’ un vero miracolo. Questo è il punto di partenza per far nascere nelle nuove generazioni sentimenti diversi dall’odio e la violenza”.
Adesso la Brigata Sassari è subentrata alla Brigata alpina Taurinense. Il generale Luciano Portolano, Capo missione e Comandante delle forze Onu nel Libano meridionale, ha sovrinteso alla cerimonia di passaggio di responsabilità tra il generale Franco Federici e il parigrado Arturo Nitti. La cerimonia si è svolta alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, che ha elogiato gli alpini della Taurinense per l’importante lavoro svolto.
“Siete stati ottimi ambasciatori delle Nazioni Unite, avendo improntato il vostro operato al dialogo e alla cooperazione. Ancora una volta, avete dato prova della peculiarità della via italiana nelle operazioni di peacekeeping, condotte con equilibrio, professionalità, imparzialità, diplomazia, efficacia, credibilità e rispetto”.

La missione della Brigata Taurinense è stata caratterizzata dalla condivisione di un progetto comune realizzato attraverso il dialogo con la popolazione e le sue istituzioni.

Il consenso è stato alla base di ogni attività condotta dagli alpini del contingente italiano grazie ai quali è stata incrementata l’efficacia delle attività operative per il mantenimento della stabilità dell’area e la fiducia della popolazione libanese nei confronti di Unifil. La Brigata Sassari, alla sua prima missione in Libano con i colori delle Nazioni Unite, assume il comando del settore Ovest di Unifil in cui operano 3.700 “caschi blu” di 12 nazioni. Del contingente multinazionale fanno parte 1.000 militari italiani, metà dei quali appartenenti alla Brigata “Sassari”.
