Riforma Sirente-Velino: ‘Documento condiviso da 22 sindaci’

“In questi mesi insieme agli altri 21 Sindaci dei comuni interessati, ho lavorato per approvare la proposta di riforma del parco Sirente Velino redatta dall’Assessore Regionale ai Parchi Donato Di Matteo e condivisa anche dal Direttore del Parco Oremo Di Nino, che approvata nella sua totalità, darebbe finalmente dignità al Parco Sirente Velino rispettando così la volontà delle popolazioni da noi rappresentate” – lo scrive in una nota il sindaco di Fagnano Alto Francesco D’Amore.
“Dopo una serie di incontri con l’Assessore, il Direttore, la Commissaria del Parco e i 22 Sindaci è stato sottoscritto un documento condiviso di tutta la proposta di riforma comprensivo della parte strutturale e della rimodulazione del territorio. Infatti alcuni comuni hanno proposto una riduzione dei confini, altri un ampliamento ed altri li hanno lasciati invariati. Parliamo di una riduzione di circa 4000 ettari a fronte dei 54000 ettari che è la totale superficie del parco. Abbiamo rimodulato porzioni di territorio periferico non proprio idoneo ad essere parco, infatti sono state eliminate aree coltivate, visto i numerosi danni che i cinghiali ed altri animali selvatici provocano alle varie colture (tartufo, zafferano, orzo, ecc.) e aree attraversate da ferrovia, da strade interpoderali, comunali e provinciali che non sono un habitat idoneo per animali selvatici e lo dimostrano i numerosi incidenti stradali che si verificano sistematicamente. Ieri l’Assessore Di Matteo ha convocato un incontro con i Sindaci, Il Presidente della 2^ Commissione Pietrucci, il Direttore del Parco Di Nino, la Commissaria e le associazioni ambientaliste e quest’ultime hanno espresso la loro contrarietà alla rimodulazione. Alla luce di quanto successo i Sindaci compatti hanno confermato l’accordo firmato con l’Assessore Regionale e il Direttore del Parco sicuri che la Regione lo approverà in quanto è frutto del lavoro degli amministratori del territorio, che sono i rappresentanti dei cittadini che vivono nel parco. Nel rispetto dei ruoli e delle funzioni del nostro ordinamento democratico abbiamo avuto noi il mandato di amministrare e decidere per il territorio da noi rappresentato e non le associazioni ambientaliste e noi Sindaci siamo stanchi di amministrare comuni “commissariati”. Gli ambientalisti se vogliono decidere sul territorio e sui destini delle popolazioni che lo abitano, devono prima candidarsi, poi essere eletti ed infine devono essere in grado di amministrare rispettando la volontà del mandato dei propri elettori. Noi 22 Sindaci, forti del nostro lavoro svolto e della volontà delle popolazioni che rappresentiamo, auspichiamo che tutto il Consiglio Regionale approvi all’unanimità la proposta di legge che abbiamo sottoscritto nella sua totalità con L’Assessore Regionale e il Direttore del Parco”.