Fermata cartella Equitalia di 232mila euro

24 aprile 2016 | 19:35
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Fermata cartella Equitalia di 232mila euro

Equitalia: stop alla cartella esattoriale di oltre 232mila euro la cui esecuzione metterebbe in difficoltà il contribuente. Altra sospensiva di un atto di accertamento in pendenza di un ricorso per Cassazione in applicazione della “riforma Villani”. La Commissione Tributaria Regionale di Bari sezione di Lecce ferma l’Agenzia delle Entrate ed Equitalia.

Una nuova conferma che la “riforma Villani” del processo tributario funziona e riequilibra il rapporto tra Fisco e contribuente. Anche questa volta un’ordinanza, la n. 377/2016 depositata in segreteria il 19/04/2016 della Commissione Tributaria Regionale di Bari – Sez. staccata di Lecce – Sez. 21, ha disposto su specifica istanza del difensore del contribuente, avvocato Maurizio Villani, la sospensione dell’esecuzione dell’atto originario di accertamento, ai sensi e per gli effetti del nuovo art. 62-bis, comma 1°, secondo periodo, D.Lgs. n. 546/92, aggiunto con le modifiche del D.Lgs. n. 156 del 24/09/2015, che ha ripreso la specifica proposta modificativa del tributarista leccese, secondo cui “Il contribuente può comunque chiedere la sospensione dell’esecuzione dell’atto se da questa può derivargli un danno grave e irreparabile”.

Finalmente rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il contribuente può avere una difesa effettiva in fase cautelare in sede di appello e pendente il giudizio in Cassazione, con la possibilità di bloccare totalmente l’esecuzione dell’atto iniziale impugnato e non pagare nulla sino alla definizione del giudizio in Cassazione, come nel caso in oggetto nel quale la CTR di Lecce ha sospeso una cartella che faceva riferimento a precedenti atti di accertamento per un valore totale di ben oltre 232mila euro.

*#CAPORIVOLTA di Roberta Galeotti – Direttore Responsabile IlCapoluogo.it

«Dirigo il giornale dal lontano febbraio 2009. Due Ere fa… Sono una ‘piccola imprenditrice’ che si barcamena tra le pieghe della burocrazia, della pressione fiscale, dell’Agenzia delle Entrate, dei professionisti, delle parcelle, dei giudici del lavoro, dei giudici di pace, dei dipendenti frustrati… insomma di un’Italia allo sbando. Voglio continuare a vivere la mia vita con il sorriso e voglio combattere con tutta me stessa contro le storture che ogni giorno pretendono di togliermi il sorriso. Le cose che non funzionano vanno cambiate. Basta volerlo! Se anche voi avete una storia da raccontare, scrivetemi a: galeotti.roberta@gmail.com»