Vuoi configurare il tuo smartphone? Paghi

25 aprile 2016 | 17:20
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Vuoi configurare il tuo smartphone? Paghi

E’ virale su Facebook, in questo lungo weekend del 25 Aprile, il cartello del listino prezzi del negozio Mediaworld di L’Aquila. La catena di elettronica propone ai clienti un aiuto a pagamento per configurare smartphone e tablet. “Hai bisogno di aiuto? Ci pensiamo noi!” – si legge in grassetto. Una frase che fa tirare un sospiro di sollievo a chi di tecnologia ne capisce poco o niente oppure proprio non ha voglia di istallare le applicazioni. Ma leggendo il cartello ci si rende conto che si tratta di servizi a pagamento. La prima accensione assistita di un cellulare o un pc costa € 4,99, configurare un account quasi 20, scaricare una sola applicazione € 3,99, configurarla, scaricare foto o video o la rubrica quasi 10 euro, eseguire una ricarica telefonica o applicare una pellicola € 2,99. Per avvalersi invece di una guida per l’utilizzo di un prodotto della durata di 15 minuti bisogna sborsare 5 euro.

“A Mediaworld hanno deciso di fare cassa coi vecchietti”- ha scritto sul suo profilo Facebook l’opinionista Selvaggia Lucarelli postando il cartello incriminato. “Me l’hanno segnalato da L’Aquila”. E aggiunge: “Se mia mamma mi chiede di installarle WhatsApp le chiedo 10 euro. Questo tariffario è destinato principalmente a gente anziana e sola”.

I commenti sono numerosissimi, così come le condivisioni, più di 9200, e i like, più di 21 mila.

C’è chi si scandalizza e chi risponde che il tempo è denaro. “Lo trovo giusto visto che oggi era pieno di gente che chiedeva di farsi configurare il cellulare. Per fare quello significa perdere almeno 10 clienti da servire per vendere” – commenta un aquilano. Inutile dire che se l’azienda ha scelto questa strategia un motivo valido ci sarà: capita troppo spesso che i clienti chiedano un’assistenza tecnica complessa. Come avviare un nuovo telefono, operazione che comporta diversi minuti.

Un altro commento interessante: “Dire che Mediaworld  fa i soldi con gli anziani è il solito polverone che si alza per fare casino. È come urlare contro l’ apertura h24 di Carrefour: non sei d accordo? Non ci vai. Sono politiche aziendali: i consumatori hanno il potere di scegliere. Adoperiamolo,no?”