Un coach Speciale per una grande squadra

7 maggio 2016 | 17:19
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Un coach Speciale per una grande squadra

di Roberta Galeotti

Ha solo 23 anni, ma già allena una grande squadra. Matteo Gioia allenatore delle due squadre di Special Olympics basket L’Aquila che oggi hanno affrontato le contendenti del centro Italia, nella tappa che si è giocata nelle palestre del Cotugno e della Patini.
Due grandissimi occhi celesti pieni di generosità e di sensibilità che hanno saputo insegnare ai tanti ragazzi ‘Special’ il divertimento di uno sport di squadra, giocato in un ambiente stimolante ma protetto.

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Matteo frequenta l’ultimo anno alla facoltà di Scienze Motorie di L’Aquila, gioca a basket da quando aveva 7 anni, gioca in serie D con L’Aquila Basket e si sta preparando a diventare allenatore.
‘Ho conosciuto un mondo che non voglio lasciare più’ spiega il coach Matteo Gioia al Capoluogo. ‘Vorrei cercare di specializzarmi in una disciplina che mi permetta di continuare a lavorare con questi ragazzi speciali, che mi stanno dando moltissimo’.
La sua esperienza con Special Olympics è iniziata per caso, grazie all’amicizia con il presidente regionale Guido Grecchi che lo ha portato come partner, a dicembre 2014, ai giochi invernali Special Olympics in Val D’Aosta.

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‘Avevo iniziato a rapportarmi con i ragazzi come volontario prima e come partner dopo, così quando Guido mi ha proposto di allenare la squadra aquilana mi sono sentito estremamente lusingato. A settembre 2015 abbiamo formato il Team Sport Aq e ho iniziato ad allenare i primi 10 ragazzi, a cui si sono aggiunti man mano tutti gli altri – aggiunge il coach -. All’inizio ero anche molto intimorito – ci confida Matteo – poi ho iniziato a conoscere meglio tutti questi ragazzi e ad instaurare con loro un rapporto di fiducia e di reciproco scambio’.
Matteo ha una grande calma e dimostra una enorme dose di pazienza, allenando ragazzi che rispondono in modo eclettico alle indicazioni di gioco e che spesso coordinano con difficoltà i movimenti. Ma lui con fare paterno li accoglie e non li rimprovera, li guarda negli occhi e spiega loro come migliorare le performance. I ragazzi, dal canto loro, si fidano e ce la mettono tutta divertendosi!

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