
Nella prima puntata di questa nuova rubrica abbiamo parlato delle origini degli scacchi e della rivoluzione nelle concezioni del gioco che si è avuta con la pubblicazione del trattato di Philidor. In particolare Philidor pone il centro dell’attenzione sul ruolo dei pedoni, ruolo sempre ritenuto secondario dai giocatori del XVIII secolo, i q
uali prediligevano condurre attacchi spericolati sul Re avversario sacrificando pezzi senza pensarci due volte. Questo atteggiamento non cambierà molto neanche nel secolo successivo, ma Philidor comincia a gettare la teoria del moderno gioco, mettendo in luce dei nuovi concetti posizionali.Qui bisogna fare chiarezza su alcuni concetti scacchistici: la Tattica e la Strategia, o Gioco posizionale. La tattica e la strategia sono due procedimenti di gioco strettamente connessi. Tuttavia al tempo di Philidor (e anche dopo) la strategia era un concetto ben al di là dal venire e le partite avevano tutte uno spiccato andamento tattico. La tattica si basa sulla combinazione, ovvero la sequenza di mosse che prevede un sacrificio di materiale, al termine della quale il giocatore che l’ha avviata ottiene un vantaggio che può essere posizionale oppure concreto (un attacco sul Re oppure il recupero del materiale sacrificato con gli interessi). La strategia, o gioco di posizione, si basa sull’ideazione di una manovra alla fine della quale i propri pezzi sono disposti meglio di quelli dell’avversario. Nella realizzazione di un buon piano strategico gli elementi tattici possono presentarsi continuamente e, tra l’altro, la corretta realizzazione di una manovra posizionale sfocia spessissimo in una conclusione tattica. Qui sta l’interconnessione tra i due procedimenti.
Philidor, affermando che “i pedoni sono l’anima degli scacchi”, aveva messo in luce un elemento posizionale, ovvero l’esigenza di creare una strategia (la giusta avanzata dei pedoni) che precedesse e promuovesse una corretta conclusione tattica. Philidor, come ho anticipato nel precedente numero, aveva anche dato contributi nella teoria delle aperture e in quella dei finali. Con la sua morte, avvenuta nel 1795, Philidor lascia l’agone europeo senza un chiaro protagonista. Il primo a farsi notare verso il 1815 è Alexandre Deschapelles, anche lui attivo presso il Café de la Régence, giocatore dallo stile romantico, ovvero votato alla tattica. Altro giocatore di levatura europea, ma comunque meno forte di Dechapelles, è l’inglese William Lewis. Dopo Deschapelles emerge il suo allievo Louis De La Bourdonnais che in una serie di viaggi nel Regno Unito sconfigge John Cochrane e i migliori giocatori inglesi e affronta in un lunghissimo match l’irlandese William McDonnel vincendo col punteggio di 51,5 a 33,5 (45 vinte, 27 perse e 13 patte).
In questo contesto il dominio dei giocatori francesi è netto, tant’è vero che spesso sia Dechapelles che La Bourdonnais danno un vantaggio,di solito pedone e tratto, ai loro avversar inglesi. Solo con McDonnell il confronto è alla pari. Per capire qual è lo stile di gioco dell’epoca, presento due partite: una, abbastanza famosa, presa dal match tra La Bourdonnais e McDonnel e l’altra tra William Evans, inventore del famoso Gambetto Evans, e lo stesso McDonnell.
In entrambe ad uscire sconfitto è McDonnel.
McDonnell – La Bourdonnais
Match, Londra 1834, 16esima partita
1)e4, c5; 2)Cf3, Cc6; 3)d4, c:d4; 4)C:d4, e5; 5)C:c6, b:c6; 6)Ac4, Cf6; 7)Ag5, Ae7; 8)De2, d5; 9)A:f6, A:f6; 10)Ab3, 0-0; 11)0-0, a5; 12)e:d5, c:d5; 13); Td1, d4; 14)c4, Db6; 15)Ac2, Ab7; 16)Cd2, Tae8; 17)Ce4, Ad8; 18)c5, Dc6; 19)f3, Ae7; 20)Tac1, f5; 21)Dc4+, Rh8; 22)Aa4, Dh6; 23)A:e8, f:e4; 24)c6, e:f3; 25)Tc2, De3+; 26)Rh1, Ac8; 27)Ad7, f2; 28)Tf1, d3; 29)Tc3, A:d7; 30)c:d7, e4; 31)Dc8, Ad8; 32)Dc4, De1; 33)Tc1, d2; 34)Dc5, Tg8; 35)Td1, e3; 36)Dc3, D:d1; 37)T:d1, e2 e il Bianco abbandona. La posizione finale, per la sua orginalità e bellezza, merita un diagramma . Nonostante il Bianco abbia una Donna per l’Alfiere nemico, non può evitare il matto minacciato dalla falange dei tre pedoni neri giunti in seconda traversa. La posizione è di rara bellezza!
Passiamo ora alla seconda partita, partita nella quale Evans realizza uno spericolato attacco sul Re nemico dandogli matto in poche mosse. Anche in questo caso la posizione finale è notevole.
Evans – McDonnel
Londra 1825
1) e4, e5; 2)Cf3, Cc6; 3)Ac4, Ac5; 4)0-0, d6; 5) b4, A:b4; 6) c3, Aa5; 7)d4, Ag4; 8)Db3, Dd7; 9)Cg5, Cd8; 10)d:e5, d:e5; 11)Aa3, Ch6; 12)f3, Ab6+; 13)Rh1, Ah5; 14)Td1, Dc8; 15)T:d8, D:d8; 16)C:f7, Dh4; 17)Db5+, c6; 18)D:e5+, Rd7; 19)De6+, Rc7; 20)Ad6scacco matto
Notare nella posizione finale la buffa posizione dei pezzi neri lungo la colonna h. La partita in esame è esplicativa dello stile romantico dell’epoca: attacchi alla baionetta contro il Re avversario, conditi con sacrifici di pezzi e pedoni nella speranza di dare il matto nel modo più veloce e spettacolare possibile. Gli errori non mancano, soprattutto il sacrificio della torre in d8 vanifica la posizione schiacciante del Bianco ma, si sa, all’epoca resistere al sacrificio era quasi impossibile. Per sua fortuna il Nero restituisce subito dopo il favore giocando 16)… Dh4.
Passando all’attualità, bisogna dire che il mese di Aprile è stato un ricchissimo di eventi internazionali che hanno coinvolto i migliori giocatori del mondo. Negli Stati Uniti si è svolto dal 14 al 30 Aprile a Saint Louis il Campionato Statunitense che vedeva ai nastri di partenza Caruana, Nakamura, So e Kamsky, quest’ultimo già ben 7 volte campione nazionale. I pronostici, com’è ovvio, erano tutti puntati su Caruana e Nakamura, con So a fare da terzo incomodo e il risultato finale non ha deluso le aspettative: Caruana ha vinto in modo netto con un punto di vantaggio sui due inseguitori, ovvero So e Nakamura, appaiati in seconda posizione con lo stesso punteggio. Per spareggio tecnico So ha prevalso su Nakamura. Più indietro Kamsky che ha messo in mostra un gioco privo di mordente. Il gioco dall’italoamericano è stato inesorabile, privo di sbavature e pronto a sfruttare le minime occasioni tattiche offerte dagli avversari. Riporto lo scontro diretto con Nakamura avvenuto al quarto turno che ha messo subito in chiaro le cose tra i due:
Caruana – Nakamura Saint Louis 2016
1)e4, c5; 2)Cf3, d6; 3)d4, c:d4, 4)C:d4, Cf6; 5) Cc3, a6; 6) f3, e6; 7)Ae3, h5; 8) a4, Cc6; 9)Ac4, Dc7; 10)De2, Ae7; 11)0-0, Ce5; 12)Ab3, Ad7; 13)f4, Ceg4; 14)Rh1, C:e3; 15)D:e3, Dc5; 16)Tad1, g6; 17)De2, 0-0-0; 18)f5, e5; 19)Cf3, g:f5; 20)Cg5, f4; 21)Td3, Rb8; 22)C:f7, h4; 23)C:h8, T:h8; 24)Df2, Db4?! Mossa dubbia da parte di Nakamura. La posizione merita un diagramma
Cosa ci fa la Donna nera in mezzo a tutti questi pezzi bianchi? Mistero…. Sta di fatto che Nakamura, che già ha sacrificato una qualità, ce l’ha messa ed ha permesso a Caruana di imbastire un attacco sull’arrocco avversario. Un errore ancora peggiore alla 26esima mossa permetterà una rapida conclusione con il guadagno di un pezzo da parte del Bianco.
La partita è proseguita con 25)Cd5!, C:d5; 26) A:d5 (notare come l’Alfiere da d5 guarda l’arrocco nemico mentre la casa b3 è pronta per la Torre bianca), A:a4?; 27)Ta3, h3; 28)c3, Db5; 29)b3, Ah4; 30)b:a4, Dd3; 31)g3, Il Nero abbandona
So, che come Caruana è rimasto imbattuto, è finito secondo ed ha messo in mostra un gioco elegante ed efficace. Nakamura, infine, a parte lo svarione con Caruana, non ha avuto problemi con gli altri avversari. Riporto alcune posizioni relative alle partite giocate dai primi tre, posizioni dalle quali sono scaturite combinazioni interessanti e brillanti.
In questa posizione Kamsky gioca l’inesatta 21)… Rh7? e So replica con un elegante sacrificio di Cavallo. La partita è proseguita con 22)Chf5!, g:f5; 23)C:f5, Te6; 24)A:h6, Ce8; 25)Ag5, Af6?; 26)A:f6, D:f6; 27)d5, Te7; 28)g4e il Nero abbandona.
Dal sesto turno invece abbiamo un’elegante conclusione di Caruana contro Onischuk:
Nella posizione del diagramma il Bianco ha due impedonature ma ha un pedone in più e possiamo dire che è in vantaggio. Onischuk, cui tocca muovere, sbaglia e gioca 23)… T:b2? cui segue 24)C:e4, T:e4, 25)Te5! (Bella ed elegante! La Torre è intoccabile a causa del matto in ottava traversa), T:e3 (Obbligata. Se si prende la Torre in e5 si perde l’Alfiere); 26)f:e3, Tb8; 27)Ta5, Rf8; 28)c4 e il Nero abbandona.
Infine una combinazione di Nakamura, giocatore geniale e brillante, giocata al settimo turno contro Akobian:
25) f:e6, T:e6; 26)C:f7! (Bel sacrificio demolitore), R:f7; 27)Ad5! , D:d5; 28)T:e6 e il Bianco ha vinto dopo poche altre mosse.
La classifica finale è la seguente: Caruana 8,5/11, So e Nakamura 7,5, Robson 7, Onischuk 6, Xiong 5,5, Kamsky 5, Shankland, Landerman e Akobian 7, Shabalov 4, Chandra 1,5.
A margine del Campionato Statunitense, è stato giocato un quadrangolare a cadenza blitz che ha attirato l’attenzione di tutto il mondo scacchistico. I primi tre classificati, ovvero Caruana, So e Nakamura, si sono misurati contro l’ex Campione del Mondo, oramai inattivo dal punto di vista agonistico ma iperattivo nel mondo della politica, Garry Kasparov. Ogni giocatore ha affrontato ben sei volte gli avversari e a spuntarla è stato colui che è considerato il più forte in questa cadenza di gioco, ovvero Nakamura, seguito da So, Kasparov e ultimo Caruana.
Kasparov con oltre il 50% dei punti e con uno score positivo nei confronti del primo classificato Nakamura (l’ha battuto 3,5 a 2,5) ha dimostrato di essere ancora competitivo, per lo meno nel gioco Blitz.
Una piccola precisazione sulla cadenza di gioco adottata. Si è optato per la cadenza Bronstejn che prevede 5 miuti per giocatore con il tempo che comincia a scorrere con tre secondi di ritardo ad ogni mossa (i tre secondi, quindi, non vanno a sommarsi al tempo che abbiamo a disposizione ogni volta che muoviamo).
Mentre negli USA andava in scena il campionato nazionale, in Norvegia si è svolto il Norway Chess 2016, supertorneo che ha visto la partecipazione del Campione del Mondo Magnus Carlsen, oltre agli ex campioni Kramnik e Topalov, e la presenza di due top player come Giri e Aronian.
Il torneo si è svolto dal 18 al 29 Aprile nella città di Stavanger e i giocatori si sono misurati in un girone unico all’italiana di 9 turni.
Ha vinto, neanche a dirlo, anche se non era scontato, il Campione del Mondo Carlsen che ha realizzato 6 punti su 9 ed ha preceduto di mezzo punto l’armeno Aronian. Segue un gruppetto di tre giocatori a 5 punti composto da Vechier-Lagrave, Topalov e Kramnik. Troviamo, poi, a 4,5 Li Chao e Harikrishna, a 4 punti un appannato Giri, a 3 Elianov e chiude la classifica a 2,5 punti il norvegese Grandelius.
L’andamento del torneo ha avuto uno scossone all’ottavo e penultimo turno. Nel precedente turno, il settimo, Carlsen aveva sconfitto con una splendida prestazione Vladimir Kramnik, in altre occasioni avversario ostico per il norvegese, ed aveva un punto di vantaggio sul diretto inseguitore Aronian. All’ottavo turno i due si sono incontrati e l’armeno, col Bianco, ha avuto la meglio sul Campione del Mondo raggiungendolo in classifica. Aronian ha quindi avuto la possibilità di giocare per la vittoria finale al nono ed ultimo turno ma mentre tutte le partite finivano in parità, compresa quella di Aronian, opposto ad Harikrishna, Carlsen ha sconfitto Eljanov con il Nero ed ha fatto suo il primo posto.
Da questo torneo ci sembra d’obbligo riportare la partita tra Carlsen e Kramnik, giocata in modo davvero ispirato da parte del Campione del Mondo.
Carlsen-Kramnik
Stavanger 2016
1)d4, d5; 2)c4, e6; 3)Cc3, Cf6; 4)c:d5, e:d5; 5)Ag5, c6; 6)e3, Af5; 7)Df3, Ag6; 8)A:f6, D:f6; 9)D:f6, g:f6; 10)Cf3, Cd7; 11)Ch4, Ae7; 12)Ce2 (questo Cavallo va verso f5 via g3), Cb6; 13)Cg3, Ab4+; 14)Rd1, Ca4?! (mossa dubbia in quanto il Cavallo qui è decentrato e abbastanza inutile); 15)Cgf5!, Rd7; 16) Tb1, Re6; 17) Ad3, Thc8; 18)Re2, Af8; 19)g4 (il Bianco ha una posizione già superiore dal momento che l’avamposto in f5 è saldamente nelle sue mani, il Cavallo nero in a5 è fuori gioco e l’Alfiere in g6 è ridotto ad un ruolo difensivo), c5; 20)Cg2, c:d4; 21)e:d4!, Ad6; 22)h4, h5; 23) Cg7+, Re7; 24)g:h5 (un pedone è andato), A:d3+; 25)R:d3, Rd7; 26) Ce3, Cb6 (questo Cavallo ritorna in b6 dopo aver assistito impotente alla lotta); 27)Cg4, Th8; 28)The1, Ae7; 29) Cf5, Ad8; 30)h6, Tc8; 31)b3, Tc6; 32)Cge3, Ac7; 33)Tbc1, T:c1; 34) T:c1, Af4; 35)Tc5, Re6; 36) Cg7+, Rd6; 37)Cg4, Cd7; 38)Tc2, f5; 39) C:f5+, Re6; 40) Cg7+, Rd6; 41) Te2, Rc6; 42) Te8, T:e843)C:e8, Cf8; 44) Ce5+, A:e5; 45)d:e5, Rd7; 46) Cf6+, Re6; 47)h5!, R:e5; 48) Cd7+, C:d7; 49)h7, Cc5+; 50)Re2, il Nero abbandona.
Dopo questa grande prestazione, come abbiamo già accennato sopra, Carlsen ha perso con il nero al turno successivo contro Aronian.
La partita ha avuto subito un andamento difficile per il norvegese che, dopo aver perso un pedone, non ha trovato il giusto compenso e, in posizione difficile ha commesso un errore che l’armeno ha punito immediatamente. Vediamo il diagramma relativo al momento decisivo:

Aronian-Carlsen, Norway Chess 2016
Qui la mossa è al Nero che sbaglia e gioca 26)… D:e5? permettendo una rapida conclusione che Aronian non si lascia sfuggire: 27)Td8+, Rf7; 28)Df3+, Af5; 29)T:b8, D:b8; 30)g4, Db4?, 31)Cd3 e il Nero abbandona. Tra le partite interessanti di questo torneo riportiamo quella giocata tra Eljanov e Li Chao dell’ottavo turno. Vediamo la posizione alla 34esima mossa:
In questa posizione c’è una precaria parità. Il Nero ha due pedoni passati ma disuniti di cui uno minaccioso, quello in e3. Tuttavia il suo Re è in una posizione esposta ed è soggetto ad una serie di scacchi con cui la Donna e la Torre bianca possono perseguitarlo. Purtroppo Eljanov sbaglia e invece di dare scacco in c4 con la Donna e poi giocare la Torre in d5, mette immediatamente la Torre in d5 permettendo al Nero di spingere il suo pedone in e2 a costo di sacrificare la sua Donna sulla Torre. Si creerà una posizione assurda: La Donna bianca sarà impotente contro la Torre nera e i suoi due pedoni liberi! Vediamo come è andata la partita:
34)Td5?, e2!; 35)T:e5T:e5; 36)Da8+, Rf7; 37)Da7+, Td7; 38)Df2+, Re8; 39)De1, g4 (povera Donna, relegata in un ruolo di totale impotenza!); 40)Rc1, g3 (chi lo ferma?); 41)Rd2, g2; 42)c3, Te6; 43)b4, Rd7; 44)b5, Td6+; 45)Rc2, Tg6; 46) Dd2+, Rc8; 47)D:e2, g1=D vincendo dopo poche altre mosse.
Fin qui gli eventi internazionali. Adesso accenniamo e, casomai nel prossimo numero pubblicheremo anche qualche bella partita, al massimo Campionato Italiano a Squadre. Questo campionato si è svolto a Fermo dal 27 Aprile al 1 Maggio ed ha visto confrontarsi 18 squadre nel maschile sulla lunghezza di 7 turni di gioco e 8 squadre nel campionato femminile sulla lunghezza di 6 turni.
In entrambi i campionati ha trionfato un club abruzzese ovvero il Fischer Chieti che schierava squadre fortissime con giocatori italiani e stranieri di grande forza ed esperienza.
Mentre nel femminile la vittoria era prevista (siamo al settimo trionfo consecutivo!), nel maschile la favorita era l’Obiettivo Rinascimento Padova, che schierava alcune stelle del firmamento scacchistico come Boris Gelfand,Peter Leko e Etienne Bacrot oltre a Grandi Maestri italiani ormai di livello internazionale come Alberto David, Michele Godena e Daniele Vocaturo.
Il Fischer Chieti ha sovvertito i pronostici sconfiggendo Padova nello scontro diretto e concedendo un solo pareggio negli altri incontri.
Complimenti a tutti i giocatori del Fischer Chieti, ovvero Bartosz Socko, Denis Rombaldoni, Axel Rombaldoni, Garcia Palermo e Luca Shitaj per il maschile e a Monika Socko, Olga Zimina, Gaia Paolillo e Eugenia Di Primio per la squadra femminile.
Complimenti anche al patron della società Andrea Rebaggiani per aver permesso tutto questo.
Per questa volta siamo arrivati alla conclusione ma, prima di passare all’Angolo del Principiante, voglio lasciarvi i consueti problemi da risolvere. I problemi, a volte, non sono proprio facili e costituiscono un utile esercizio per chi vuole migliorare le proprie capacità tattiche.
Nel primo problema vince il Bianco: il tema è il Matto affogato.
Nel secondo vince il Bianco e il tema è l’Adescamento.
Infine nel terzo problema vince il Nero e il tema è lo Scacco di scoperta. Vi ricordo sempre la mia e-mail per le soluzioni: o.luigini@tin.it
L’angolo del Principiante
Oggi diamo il via all’“Angolo del Principiante”, uno spazio nel quale darò risposte ai più elementari quesiti scacchistici in modo tale da poter aiutare chi non conosce il gioco o sta appena cominciando a farne la conoscenza.
Cominciamo con un paio di domande con relativa risposta:
Domanda:Come si muove il pedone? E’ possibile muovere all’inizio due pedoni contemporaneamente di due caselle?
Risposta: Quando cominciamo una partita, muoviamo sempre per primi i pedoni, eccetto rarissimi casi nei quali si può prediligere l’uscita immediata del Cavallo. Dalla casa di partenza, il pedone può essere mosso di una o due caselle, a seconda del sistema di gioco che si vuole adottare. Di solito si preferisce quasi sempre muovere il pedone di due caselle per il semplice fatto che è una scelta più efficace. Una volta mosso, il pedone, sia che l’abbiamo spostato di una, sia che l’abbiamo spostato di due caselle, lo muoveremo soltanto di una casa la volta. La leggenda che si possano muovere contemporaneamente due pedoni di una casella invece di un pedone di due caselle è molto diffusa ma è assolutamente sbagliata. All’inizio della partita si può muovere solo un pedone e mai due pedoni contemporaneamente!
Passiamo al secondo quesito
Domanda:Che cos’è l’arrocco? A cosa serve? Perchè si effettua?
Risposta: L’arrocco è una mossa speciale. Le mosse speciali, oltre all’arrocco, sono lo Scacco, la Promozione e la Presa En Passant. L’arrocco è una mossa che coinvolge due pezzi (l’unico caso del genere), il Re e la Torre, e ne esistono due tipi: l’arrocco corto e l’arrocco lungo. L’arrocco corto è detto così perchè coinvolge il Re e la Torre più vicina, quella in h1 per il Bianco e quella in h8 per il Nero. L’arrocco lungo invece coinvolge la Torre in a1 per il Bianco e quella in a8 per il Nero. Perchè l’arrocco possa essere effettuato è necessario che non ci siano altri pezzi tra il Re e la Torre e si effettua nel seguente modo:
Per l’arrocco corto si prende il Re e si sposta da e1 in g1 mentre la Torre da h1 salta in f1
Per l’arrocco lungo si prende il Re e si sposta da e1 in c1 mentre la Torre va da a1 in d1
L’arrocco serve a mettere al sicuro il proprio Re perchè, finchè è al centro dello schieramento, risulta più vulnerabile agli attacchi dei pezzi avversari. Si consiglia, quindi, di arroccare appena se ne ha la possibilità!Ci sono, poi, dei casi in cui l’arrocco non può essere effettuato. Per esempio non si può più arroccare se si è già mosso almeno una volta il Re o la Torre coinvolta nell’arrocco. Non si può arroccare neanche se una delle case di passaggio del Re (ma non della Torre!) è controllata da un pezzo avversario e se il Re è sotto scacco.
Vediamo dei diagrammi esplicativi:
Nella posizione 1 l’arrocco corto non può essere effettuato in quanto l’Alfiere Nero controlla la casa f1, casa di passaggio del Re Bianco mentre l’arrocco lungo sì può fare.
Nella posizione 2 possono essere effettuati entrambi gli arrocchi in quanto la Torre in b8 controlla la casa b1 che non è una casa di passaggio del Re Bianco ma della Torre in a1.
Nella posizione 3 si più effettuare solo l’arrocco corto in quanto l’arrocco lungo è impedito dal controllo che il Cavallo Nero effettua sulla casa c1, casa di destinazione del Re Nero che non può essere raggiunta perchè il monarca andrebbe automaticamente a mettersi sotto scacco.
Luigini Ottavio email: o.luigini@tin.it