Carapelle Calvisio, candidarsi è una moda

85 abitanti, 62 candidati alle elezioni comunali e 67 aventi diritto al voto. Questi sono i numeri che fanno di Carapelle Calvisio un caso nazionale arrivato fino in Parlamento. Gianni Melilla, deputato di Sel, ha presentato un’interrogazione in merito. Il piccolo paesino sembra essere il sogno di ogni aspirante amministratore. Qualcosa non torna visto il numero degli abitanti e delle liste, ma c’è un’altra questione che in questi giorni fa discutere molto: quattro liste in particolare sono sono formate da poliziotti, carabinieri e membri della polizia penitenziaria che non risiedono in Abruzzo. I candidati sarebbero residenti a Milano, Napoli, Barletta, Catania, e in comuni della Sardegna. E’ su questo che si accende il dibattito. Gli appartenenti alle forze di polizia hanno diritto a trenta giorni di aspettativa retribuita perché la legge vieta loro di prestare servizio durante la campagna elettorale, ma la cosa domanda ricorrente è: “”La candidatura soprattutto da chi arriva da fuori regione è una scusa per farsi un mese di ferie?” Per il deputato Melilla i trenta giorni di aspettativa retribuita sono un “privilegio anacronistico”. In ogni caso, al momento sembra esserci poco da fare visto che il nuovo Ordinamento dell’amministrazione della Pubblica sicurezza del 1981 recita che “gli appartenenti alle forze di polizia candidati a elezioni politiche o amministrative sono posti in aspettativa speciale con assegni dal momento dell’accettazione della candidatura per la durata della campagna elettorale”.
Probabilmente i candidati da fuori regione nemmeno sapevano fino a poco tempo fa dell’esistenza di Carapelle Calvisio. Nulla ha insegnato il caso di Castelvecchio Calvisio commissariato da un anno visto che alle elezioni del 2015 l’unica lista in campo, anche in quel caso composta da soli poliziotti, non ha raggiunto il quorum.
Candidati: Oltre all’uscente Domenico Di Cesare sono in campo Marisa Chiavaroli, Roberto Di Pietrantonio, Emmanuele Delli Carri, Fabrizio Iannessa, Cristian Centofanti e Mattia Di Girolamo.
(fm)