D’Alfonso vuole Lolli, Americo non ci sta

di Roberta Galeotti
L’operazione mediatica di Renzi a L’Aquila ha fissato dei punti cardine per la politica del governatore regionale. Ieri Luciano ha chiarito a Matteo il suo controllo anche sulla città capoluogo, nulla è stato lasciato al caso: unici relatori i due protagonisti D’Alfonso e Renzi, tutti i sindaci del cratere, incluso la ‘scheggia fuori controllo’ di Cialente, seduti in platea; ha posizionato Lolli e Pietrucci nello scacchiere dei nuovi equilibri e ha chiarito a TUTTI gli aquilani che pensa a tutto lui, proprio a tutto, dal futuro candidato sindaco al bilancio!
Quindi il candidato sindaco della città capoluogo sarà nelle mani del governatore. D’Alfonso andrà, senza dubbio, a spingere per Giovanni Lolli, che libererebbe la poltrona di vice presidente regionale, già promessa al fedele sottosegretario Camillo D’Alessandro.
Lolli, dal canto suo, sperava di concludere la sua carriera politica in Regione e, per questo, aveva indicato Carlo Benedetti, attuale presidente del Consiglio, come valido successore di Cialente.
Americo Di Benedetto, renziano della prima ora, ma scomodo aspirante alla poltrona per il suo passato politico (eletto nel Cda della Gran Sasso Acqua dal sindaco Tempesta ed esponente Udeur), dovrebbe accontentarsi di restare a dirigere la più ricca operazione della ricostruzione aquilana dei sottoservizi. Nonostante gli fosse stata promessa la candidatura a sindaco, quando aveva fatto un passo indietro alle Regionali per lasciare spazio a Pietrucci, D’Alfonso ha altri progetti per lui…
La senatrice Stefania Pezzopane ambirebbe alla poltrona di sindaco come trampolino di lancio per le prossime politiche, arena dove si combatterà la vera guerra fratricida interna al PD. Ipotizzando che
Luciano D’Alfonso sia il capolista nella lista alla Camera del PD, lo scontro feroce si giocherà tra gli altri in lista che entreranno in base alle preferenze. Tranne il primo, che entrerà ti diritto, gli altri passeranno proporzionalmente alle preferenze incassate, tanti quanti più voti prenderà il PD.
Così la Pezzopane se la vedrà con il Teramano Ginoble.
Luciano D’Alfonso non perdona e, ridisegnando gli equilibri politici interni alla sua regione, si toglierà i sassolini dalle scarpe.
Così, si dice nelle stanze dei bottoni, che abbia azzittito Peppe Di Pangrazio, salvandogli il posto alla presidenza del Consiglio regionale, ma che abbia abbandonato Pietrucci dopo lo scontro sul Masterplan e l’affronto sulla nomina del direttore Asl ed abbia abbracciato il sulmonese Alessio Di Masci.
Rapino, infatti, il giovane segretario regionale PD (cresciuto sotto l’ala protettrice dell’ex sindaco di Pescara), ha benedetto a Sulmona il candidato Bruno Di Masci che sarà appoggiato da tutti gli elettori PD, nonostante il sindaco PD Ranalli sia caduto a causa del figlio Alessio Di Masci.
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