Casalpalocco, premiazione il Telescopio 2016

di Nando Giammarini
La cultura nelle sue varie articolazioni offre a tutti possibilità di svago, ricchezza e conoscenza dando la possibilità a gente diversa, per fede,tradizione e ideologia, di conoscersi e confrontarsi. E’ esattamente quanto si respirava nella sala strapiena, con pubblico delle grandi occasioni, lo scorso venerdì 13 Maggio alle ore 16.00, nello splendido cinema teatro della Chiesa S. Timoteo in Via Apelle 1, a Casalpalocco, dove si è tenuta la premiazione del prestigioso concorso letterario “Il Telescopio”. Una grande iniziativa culturale nata, dalla generosità e dall’amore per la poesia della prof.ssa Sara Morina, con l’intento di avvicinare – giovani, meno giovani, studenti e tutti coloro che hanno il desiderio di voler rendere pubblico, un saggio, una poesia, un racconto o un libro- alla voglia di sapere, di conoscenza di dialogo. In altre parole la condivisione di un momento di creatività e sensibilità umana che senza questa iniziativa sarebbe rimasto chiuso in un polveroso cassetto. Il seguito e apprezzato concorso letterario nato sedici anni fa a Casalpalocco, un quartiere a due passi da Roma immerso nella tranquillità e nel verde, ben si addice al mondo dei poeti. Essi per potersi esprimere al meglio e tirare fuori dalle pieghe dell’anima versi, pensieri e sentimenti hanno bisogno di quiete e serenità. Il premio fu fondato 16 anni fa dalla prof.ssa Sara Morina,una donna oserei dire votata al sapere, all’amore per la poesia, che ben intepretò il bisogno di cultura facendo emergere le realtà poetiche provenienti dal territorio. Il concorso si articola in varie sezioni: poesia, prosa, narrativa giornalismo,cultura,poesia romanesca. Lei, presidente dell‘ Associazione culturale internazionale “Il Telescopio”, rappresenta un importante punto di riferimento ed un tanto irrinunciabile quanto prezioso appuntamento tra le iniziative culturali di Roma Capitale e del X Municipio. Tutti i testi di notevole bellezza sono stati valutati da una giuria tecnica selezionata che con un certosino lavoro ha decretato i vincitori. Nota degna di merito il fatto che quest’anno si è riusciti ad avvicinare al piacevole mondo della scrittura i più giovani. Nel suo discorso di saluto in apertura di manifestazione la Prof.ssa Morina, una donna dalle tante risorse e dalle mille possibilità culturali ed umane, ha ben messo in evidenza il ruolo del conoscere quale collante della società dando risalto alla sensibilità civica di tanti fanciulli, futuro del mondo. I testi premiati sono stati letti dagli autori con totale coinvolgimento in un crescendo di emotività e passione specialmente quando si è trattato di “ Artisti in erba”. Alla cerimonia di premiazione del Concorso, con il Patrocinio del X Municipio di Roma Capitale, sono intervenuti: Alessandro Onorato, già Consigliere Roma Capitale, Ornella Bergamini, già Consigliere, Presidente del Consiglio Municipale X e Dirigente Scolastico, Leandro Aglieri, Presidente di “Rinnovamento di Palocco”, Leila Zamar, scrittrice. Assente, per motivi di salute il Commissario Straordinario del X Municipio, dottor Domenico Vulpiani, che ha inviato una nota di saluto ed augurio alla manifestazione. Il dottor Leandro Aglieri – figlio della prof.ssa Morina , ed è proprio il caso di dire che …buon sangue non mente – ha presentato magistralmente il concorso tra ripetuti applausi ed ovazioni in un crescendo di apprezzamento e simpatia. Simili iniziative contribuiscono a far comprendere, nell’era del computer, di internet e dei vari social forum, quanto la parola scritta unitamente ad un sorriso ed una stretta di mano valgono più di qualsiasi realtà virtuale. Ho partecipato, come di consueto, con una poesia vincitrice del premio alla cultura che riportiamo di seguito.
Nel candido muto silenzio
Mute nelle notti stellate le parole
attese in una strana giornata
spartito di una canzone portata dal vento
nell’abbraccio di una casa vuota
tra pareti affumicate da un camino spento
unica fonte di vita.
Come luce sbiadita di un desueto lampione
che illumina la strada nella nebbia
da cui traspaiono
ombre di figure umane
sono le ultime note tristi
di un’assurda malinconia.
Sembrano granelli di sabbia
racchiusi nella mano
che silenti scivolano via
verso antichi tracciati
nella maestosa valle
tempio di un canto d’amore mai ascoltato.
Aria olezzante di indifferenza
nei mattini dei risvegli
lacrima che riga il volto
evanescente illusione sfocata
nello scenario della vita
in un candido muto silenzio.