Antonio Ranieri, ‘disegno L’Aquila che vedo viva nella mia mente’

Antonio Ranieri nasce a L’Aquila il 2 giugno 1974; sin da bambino coltiva la passione del disegno a mano libera fino all’adolescenza, quando comincia a dilettarsi con i disegni digitali.

Per diversi anni a causa forse di avverse situazioni di vita tralascia questa sua passione innata. Solo nel gennaio 2015, aprendo un cassetto e trovando uno dei suoi disegni d’infanzia, come per scommessa con se stesso prova nuovamente a prendere matita e pennarelli in mano.
Ne escono fuori disegni in bianco e nero, con tecnica ad inchiostro, da cui trapela il sogno di una città viva, quel sogno del cassetto di ogni aquilano dal 6 aprile 2009. “Adoro L’Aquila – ci dice – e la vedo viva nella mia mente. Inserisco tra gli scorci del centro storico personaggi noti per dare maggiore risalto alla città anche fuori regione. Il ritratto di Bud Spencer e Terence Hill a cui fa da sfondo un palazzo storico aquilano, ad esempio, è stato ripreso anche dalla pagina facebook ufficiale e dal sito internet del duo”.

“Devo moltissimo a due donne fondamentali della mia vita, mia madre a cui devo tutto e in suo grande e profondo ricordo appongo la firma Antonellino, nomignolo con cui lei amava chiamarmi sempre, e la mia compagna Federica, forse perché da psicologa è proprio lei che non so come è riuscita a far riemergere quella passione per il disegno che da sempre accompagna la mia vita”.
“Periodo un po’ buio e doloroso forse questo è stato scatenante nella mia persona a trovare una valvola di sfogo. Mi piace disegnare quando la notte e il silenzio diventano miei compagni con il silenzio e la tranquillità che ne sono padroni”.

“Adoro gli amici animali, i mestieri e le arti di una volta, i paesaggi, gli scorci cittadini, i volti di persone che evocano emozioni, ma soprattutto la mia amata e cara città. Quello che nella mia fantasia è vivo provo a riportarlo su carta usando pennarelli ad inchiostro nero perché il disegno in purezza mi affascina molto e mi descrive al meglio. Bianco e nero, questa è la scelta della tecnica usata poiché la riconduco a molte sfaccettature della vita umana, dall’inizio alla fine, positivo e negativo, uomo donna e tant’altro. Questa scelta per me sono solo due colori, per quanto diversi, definiti acromatici, cioè privi di colore: il bianco è considerato primario, perché non si ottiene mescolando altri colori, e il nero secondario, perchè si ottiene tramite mescolanza di altri colori. Il risultato finale che io cerco di dare ai miei disegni è di emozione visiva e riflessione in un secondo tempo”.

“Sono gratificato dalle molte persone che si avvicinano alla mia forma di disegno, e dalle sempre maggiori richieste di poter vedere esposte le mie realizzazioni amate sia in Italia che al di fuori”.
“Amo la vita e pongo il rispetto e l’educazione alla base delle regole fondamentali per poter vivere insieme agli altri. La vita è un dono bellissimo di cui dobbiamo essere grati, e un sorriso che non costa nulla non può mancare. Perché un giorno senza sorriso è un giorno perso”.





