Cento anni fa nasceva Ondina Valla

Trebisonda Valla, conosciuta come Ondina, è stata la prima donna italiana a vincere una medaglia d’oro ai giochi olimpionici. Nata a Bologna esattamente cento anni fa, il 20 maggio 1916, visse buona parte della sua via a L’Aquila, dove sposò il chirurgo Guglielmo De Lucchi, fino alla morte nel’ottobre 2006.
Un oro olimpico a Berlino, 4 ori ai giochi internazionali universitari, 19 presenze in maglia azzurra, 17 titoli italiani conquistati, 35 nuovi record nazionali stabiliti e 13 record nazionali uguagliati. Questo era Ondina, un’icona da non dimenticare, non solo per la sua superiorità fisica e polivalenza, ma soprattutto per il suo sorriso: un bagliore di innocenza, prova della prevalenza dei valori sportivi.
Il 23 giugno 1927, durante la “Coppa Bologna”, manifestazione che vedeva in lizza tutte le scuole elementari del capoluogo emiliano, una giovanissima atleta dai capelli crespi, che correva i 50 metri piani, saltava con grande slancio in lungo (3,52 m) e con un’apprezzabile sforbiciata in alto stupì gli astanti e si presentò al mondo del’atletica italiana con la freschezza e la spontaneità che diventerà poi un suo marchio di fabbrica.

Ondina abbandonò l’attività agonistica negli anni Cinquanta e si trasferì all’Aquila. Nel 1978 subì il furto della medaglia d’oro conquistata a Berlino nel 1936. Nel 1984 Primo Nebiolo, allora presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera, le donò una riproduzione della medaglia rubata.
Per conoscere la storia di Ondina, ripercorrere la sua carriera fin nei dettagli più umani, ma anche scoprire nuove iniziative, è nata una pagina Facebook (Ondina Valla) e a breve nascerà il sitowww.ondinavalla.it. Oltre a rivivere la storia, questi ambienti multimediali online avranno infatti l’obiettivo di promuovere iniziative sportive e culturali in nome dell’atleta, cogliendo l’occasione del centenario dalla nascita per riscoprire il suo sorriso e provare a suscitarne tanti altri.